ROMA
Benigni, via l'unanimità e il veto dalle scelte del Consiglio Ue

(ANSA) - ROMA, 11 GIU - "L'Europa è la più grande costruzione
democratica degli ultimi duemila anni che è stata fatta sulla
Terra: io sono un europeista estremista, perché l'Europa è
l'unico sogno che abbiamo per noi, per le altre generazioni.
Dentro ci sono due Europe, una buona e una cattiva, Jekyll e
Hiyde, una sana e una meno sana: c'è l'Europa del Parlamento,
della Commissione, che lavora per tutti gli europei, per i
nostri interessi e poi c'è l'Europa intergovernativa, quella del
Consiglio europeo, dove siedono i capi dei governi europei... E
lì prima di prendere una decisione c'è l'unanimità, c'è il veto.
Basta Cipro, con 1,3, 1,4 milioni di abitanti rispetto a 500
milioni e blocca tutto. Leviamo il veto, leviamo l'unanimità.
Quante cose potrebbe fare così l'Europa, sarebbe il sogno".
Roberto Benigni è ospite per la prima volta nello studio di
Bruno Vespa, a Cinque Minuti, in onda dopo il Tg1 delle 20 e in
occasione dell'uscita del suo libro 'Il sogno' (Einaudi Stile
Libero), il 17 giugno, che riprende in versione arricchita i
temi dello show evento che lo scorso 19 marzo ha emozionato
milioni di spettatori su Rai1.
"Abbiamo anche la responsabilità della pace - sottolinea il
premio Oscar, rispondendo alle domande di Vespa - perché
l'Europa è nata sulla pace, ha fatto 80 anni di pace, abbiamo
vissuto il periodo di pace in Europa più lungo dai tempi della
guerra di Troia".
Nel libro si fa cenno a Massimo Troisi e al film cult del
1984, Non ci resta che piangere. "Lì c'era la dogana - ricorda
Vespa - oggi ci sono i dazi di Trump". "Ma si possono mettere i
dazi?", si chiede Benigni. "È come uno che non ha letto neanche
due pagine di storia, perché la storia ci insegna che i dazi
sono portatori di guerra, mettono a repentaglio la pace, sempre.
La guerra commerciale dei dazi è stata definita la guerra più
stupida della storia: fanno male all'Occidente all'America,
eppure li ha rimessi come nel 1492".
Del libro, il regista e attore dice: "Mi spiace averlo
scritto perché lo vorrei leggere, è talmente bello da leggersi,
perché l'Europa è davvero l'unico sogno di pace, benessere,
prosperità, felicità: ci invidiano tutti, perché dovunque c'è un
difetto di diritti iniziano a sventolare le bandiere europee.
L'Europa ha principi straordinari, è inimitabile, irresistibile,
bellissima".
Ma bisogna distinguere patriottismo e nazionalismo: "Il
nazionalismo è la guerra, purtroppo sta risorgendo, bisogna
starci attenti, perché pone la nazione al di sopra di tutto.
Bisogna guardarsi da coloro che dicono che vogliono fare il loro
paese più grande degli altri... alla larga, sono
pericolosissimi. Io sono un patriota ma non sono un
nazionalista, l'opposto". (ANSA).
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