IL CASO
Bestie di Satana, richiesta choc
Parla il legale di Sapone e Leoni: processo da rifare. Intanto la storia va sul set
Con l'autunno è ripreso nelle sale indipendenti italiane il tour del film di Emanuele Cerman, "In nomine Satan", ispirato alle Bestie di Satana.
Assieme al regista, in diverse occasioni, era presente anche Paolo Franceschetti, avvocato di Paolo Leoni e Nicola Sapone, entrambi condannati all'ergastolo per gli omicidi commessi dalla setta. "Voglio richiedere la revisione del processo", conferma il legale raggiunto telefonicamente. Anche se non sa ancora le tempistiche con cui riuscirà a inoltrare l'istanza, sta lavorando per raccogliere tutti gli atti precedenti e cercare i periti.
Franceschetti ci aveva provato già un paio di anni fa, ma l'istanza fu rigettata. Ma continua a mantenere vivo un blog (clicca per aprire), dedicato proprio all'argomento, dove sono stati pubblicati i documenti originali del processo e persino gli indirizzi dei carcerati per poter corrispondere con loro.
"Continuerò ad aggiornarlo", promette l'avvocato. La vicenda non sembra essersi esaurita con le sentenze definitive (doppio ergastolo a Sapone e carcere a vita anche per Leoni) o meglio, non si è spento l'interesse che vi ruota intorno.
Conta 477 iscritti il gruppo su Facebook "Gli Sfigati di Satana - Ozzy, Marchino, Ross" che si descrive così: "Questo gruppo nasce per dare un sostegno a tre ragazzi in carcere ingiustamente. Marco Zampollo, Eros Monterosso, Paolo Leoni, accusati di essere dei pluriomicidi e di aver fatto parte di una setta satanica. Nasce per dire che la loro storia non è ancora finita e la parte finale deve essere ancora scritta. Nasce per dir loro che ci sono persone che stanno lavorando per farli uscire e che li aspettano per il giorno in cui verranno scarcerati". E ancora: "Questo gruppo non è quindi un gruppo di satanisti o sul satanismo, ma è un gruppo nato per dare sostegno a tre sfigati".
Sul gruppo vengono pubblicate notizie sulla vicenda e anche messaggi inviati dai ragazzi in carcere, come su un altro parallelo, sempre dedicato a "Ozzy", Leoni, dove gli iscritti sono 366.
Intanto il film ispirato alle vicende avvenute tra hinterland milanese e Varesotto suscita interesse. Anche all'estero: nei mesi scorsi è stato premiato in America come miglior film basato su una storia vera al "New York City International Film Festival", mentre altri riconoscimenti sono arrivati in diversi festival di cinema indipendente.
"Ma riuscire a portare il film a Milano e dintorni è difficilissimo", ammette Cerman che sottolinea come la sua opera, pur basandosi sulla storia avvenuta in Lombardia dieci anni fa, vede personaggi e luoghi decontestualizzati e lascia aperte varie chiavi di lettura. A giugno era stato a Varese a presentare il suo lavoro, ma la Lombardia pare essere una piazza difficile: "Trovo molte porte chiuse, alcuni non mi rispondono nemmeno. Siamo in trattative con un cinema di Milano, vedremo".
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