MENSA DEI POVERI
Bilardo: «Caianiello trattò direttamente con Orrigoni»
Tangente pro-Tigros a Gallarate, l’ex coordinatore cittadino di Forza Italia si chiama fuori

«L’importo della retrocessione da far avere a Nino Caianiello fu trattato dallo stesso Caianiello di persona con Paolo Orrigoni».
Nell’udienza di oggi del filone ordinario del processo milanese “Mensa dei Poveri” è stato sentito in qualità di testimone assistito Alberto Bilardo, l’ex coordinatore gallaratese di Forza Italia che nell’ottobre di un anno fa ha patteggiato tre anni e sei mesi davanti al gup Natalia Imarisio per tutta una serie di reati legati al sistema di tangenti e nomine pilotate che lo vide in prima linea al fianco di Caianiello.
Nell’affrontare la questione della variante legata alla trasformazione urbanistica dell’immobile di via Cadore/via Torino a Gallarate di proprietà di Pier Enrico Tonetti che avrebbe dovuto favorire l’insediamento di un punto vendita targato Tigros, l’ingegnere civile cassanese ha riferito che l’allora patron della catena di grande distribuzione con quartier generale Solbiate Arno sarebbe stato a conoscenza che tutto o una buona parte dei cinquantamila euro anticipati da Tonetti sotto forma di incarico professionale a una società di ingegneria di Milano sarebbe finito nelle tasche dell’eminenza grigia di Forza Italia nel Varesotto.
«Non ho mai parlato personalmente con Orrigoni della dazione di denaro illecita, ma quando mi presentai da lui gli dissi che gli portavo i saluti di Caianiello. Ne approfittai per chiedergli se potesse essere più disponibile alzando l’importo da 50 a 60 mila in modo che il sottoscritto, che si era impegnato nella stesura del contributo partecipativo per conto della società di Tonetti funzionale alla variante del Pgt di Gallarate, potesse fatturare una cifra in chiaro. Ma mi fu detto di no, che poteva dare al massimo 50 mila euro».
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