BOLZANO
Braccialetto elettronico a presidente aula Comune Bolzano
(ANSA) - BOLZANO, 27 OTT - Maltrattamenti aggravati dall'aver
commesso il fatto in presenza dei figli minorenni, lesioni
aggravate per aver commesso il fatto contro la compagna
convivente e danneggiamento. Sono queste le ipotesi di reato per
cui è indagato Carlo Vettori, presidente del Consiglio comunale
di Bolzano in quota Fratelli d'Italia. Vettori in passato è
stato consigliere provinciale della Lega e poi, dopo l'uscita
dal Carroccio, commissario di Forza Italia, prima di passare al
partito di Giorgia Meloni.
Lo scorso 22 ottobre la procura del capoluogo altoatesino ha
chiesto al gip la convalida del provvedimento
dell'allontanamento d'urgenza del consigliere comunale dalla sua
casa familiare, come disposto dalla questura. Il giudice ha
accolto la richiesta di allontanamento e del divieto di
avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dai famigliari
di Vettori con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con
i figli e la compagna. Ha, inoltre, disposto l'applicazione del
braccialetto elettronico.
"Non sono un violento, non ho mai alzato un dito nei
confronti di nessuna donna, tantomeno sulla madre dei miei
figli", si è difeso Vettori, che ha informato il sindaco,
Claudio Corrarati, della volontà di rassegnare le proprie
dimissioni da presidente. Si sospenderà anche dal partito, pur
restando consigliere comunale. "In attesa che venga chiarita una
situazione di divorzio famigliare delicata e privata, nel
rispetto della privacy dei miei tre figli e delle istituzioni,
ho deciso di dimettermi dall'incarico di presidente del
Consiglio comunale. Non permetterò all'opposizione di
strumentalizzare una questione personale per mettere in
discussione l'impegno ed i risultati del centrodestra al Governo
di Bolzano. Non appena sarà ripristinata la verità - aggiunge -,
sono certo potrò tornare a dare il mio contributo alla guida
dell'aula consiliare", ha comunicato il consigliere di FdI in
una nota.
Sull'indagine è intervenuto anche l'avvocato Gabriele
Repetto, difensore di Vettori: "La vicenda riguarda una lite
familiare di natura privata, priva di qualsiasi forma di
aggressione fisica o violenta. L'intervento delle forze
dell'ordine ha comportato, come atto dovuto, l'emissione di un
provvedimento provvisorio di allontanamento dalla casa
familiare, successivamente convalidato dal gip su richiesta del
pm, che ha domandato l'applicazione della misura cautelare del
divieto di avvicinamento. Anche tale provvedimento, va
ricordato, rientra nelle misure precauzionali standard previste
dal Codice Rosso durante la fase delle indagini. Riteniamo
tuttavia che non sussistano né le condizioni per contestare il
reato di maltrattamenti né le esigenze cautelari che
giustifichino l'applicazione di tali misure".
Sono tutt'ora in corso le indagini preliminari finalizzate
all'accertamento dei fatti e nel corso di questa settimana è
previsto l'interrogatorio di Vettori e la difesa formulerà
istanza di revoca della misura cautelare. (ANSA).
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