MONITORAGGIO
Branco di lupi in Val Bognanco. Avvistata anche una lince
Fototrappole disseminate sul territorio provinciale del Vco

Sessanta fototrappole disseminate su tutto il territorio alpino provinciale, in particolare nei punti più strategici. Strumenti che fanno egregiamente il loro lavoro ed hanno portato a verificare, ad esempio, che nella sola Valle Bognanco un branco di addirittura nove lupi. Non solo: sulle alture di Omegna e in Valle Antigorio è poi stata avvistata la lince.
MONITORAGGIO INVERNALE
Nello scorso mese di novembre è iniziato il monitoraggio invernale della popolazione di lupo dell’arco alpino. Si tratta di una attività realizzata nell’ambito del progetto Life Wolfalps Eu, che terminerà il prossimo mese di aprile e si prefigge l’obiettivo di fornire una stima aggiornata dell’area di distribuzione e della consistenza della popolazione di lupo sulle Alpi italiane. La rete di rilevatori operanti sul territorio provinciale del Vco nell’ambito del progetto (composta da personale della Polizia Provinciale, Carabinieri Forestali, Guardiaparco e personale tecnico dell’Ente di Gestione delle Aree protette dell’Ossola e del Parco Nazionale della Val Grande, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Guardiacaccia dell’Azienda Faunistica Val Formazza e volontari del Gruppo Grandi Carnivori del Cai, nonché da tecnici e cacciatori dei Comprensori Alpini Vco1, Vco2 e Vco3 che hanno ricevuto specifica formazione), sta percorrendo con cadenza mensile la rete di 52 percorsi distribuita sul territorio provinciale, ha attivato 60 fototrappole e contribuito alla raccolta e verifica di informazioni “occasionali”.
GLI ESEMPLARI FILMATI
«In questa prima fase del monitoraggio invernale – spiegano dall’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola - sono stati raccolti numerosi indizi di presenza probabile o certa di lupo (essenzialmente escrementi, piste su neve e fotografie e video da fototrappole) distribuiti nei comuni di Antrona Schieranco, Arola, Aurano, Baceno, Bannio Anzino, Baveno, Beura-Cardezza, Bognanco Borgomezzavalle, Calasca Castiglione, Caprezzo, Casale Corte Cerro, Cavaglio Spoccia, Ceppo Morelli, Cesara, Cossogno, Craveggia, Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Druogno, Falmenta, Formazza, Gurro, Intragna, Loreglia, Madonna del Sasso, Malesco, Masera, Miazzina, Montecrestese, Nonio, Premia, Quarna sotto, Re, Santa Maria Maggiore, Stresa, Toceno, Trasquera, Trontano, Valstrona, Vanzone con San Carlo, Varzo e Villadossola. Nella maggior parte dei casi è stata accertata la presenza contemporanea di più individui, con un massimo di 9 esemplari filmati in valle Bognanco».
LE RACCOMANDAZIONI
Poi giunge il monito. «Può valere la pena ricordare che nel caso si incontrino lupi (ma vale anche per altri animali) su strade mentre si è in auto non bisogna inseguire gli animali. È opportuno invece accostare e aspettare che si allontanino. L’osservazione di questi animali di notte su strade, anche in contesti con urbanizzazione sparsa, è un evento poco frequente ma – evidenziano dalle Aree Protette dell’Ossola - non così raro come si potrebbe pensare. In questi casi l’osservazione avviene generalmente da un automezzo ed i lupi si possono comportare in modo in apparenza poco timoroso nei confronti dell’uomo, analogamente a quanto avviene per altre specie animali. Per contro, un lupo che si avvicini volontariamente alle persone non viene considerato un evento normale e situazioni di questo tipo devono essere assolutamente segnalate a Carabinieri Forestali o alla Polizia Provinciale perché possano essere monitorate». Nel corso dell’attività di monitoraggio del lupo è stata accertata anche la presenza della lince. In due occasioni le fototrappole hanno ritratto singoli individui, in valle Antigorio e nel Cusio. La presenza di questo felide sul territorio provinciale è stata accertata più volte nel corso degli ultimi due anni, con la quasi totalità delle osservazioni riferite al settore settentrionale a ridosso del confine svizzero. «La mancanza di indizi di riproduzione lascia comunque supporre – spiegano ancora dall’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola - che si tratti di presenze riferibili ad individui in dispersione provenienti dalla popolazione Svizzera».
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