FAUNA
Il lupo è alle porte
La prova dal Dna. Nel Luganese esami su due capre attaccate. Ritrovamenti anche a Breno, nei pressi di Lavena Ponte Tresa, e nel Locarnese

Arrivano altre conferme della presenza del lupo nel Luganese e, quindi, alle porte del Varesotto. Il Dna analizzato sui corpi di una capra morta e un’altra ferita a Capriasca, a nord di Lugano, nella Val Colla, hanno confermato che l’attacco è stato opera del lupo.
Lo ha rivelato il Dipartimento del territorio del Canton Ticino che, dopo alcune segnalazioni sulla presenza del lupo, con altre aggressioni a capi di bestiame, ha attivato una serie di controlli e, praticamente, analizza il Dna di ogni pecora, capra o altra specie che potrebbe essere stata morsa da un lupo. Altro discorso è il rapporto del lupo con l’uomo.
SETTE PECORE MORTE
Nel frattempo dopo le analisi sugli animali di Capriasca, sono avvenuti altri episodi, che si sommano ai molti successi già in primavera, per i quali, però, gli esami genetici sono ancora in corso e si attende un riscontro sull’eventuale predazione del lupo.
Questi ritrovamenti sono avvenuti a Breno, nei pressi di Lavena Ponte Tresa, Corippo, nel Locarnese, e ancora a Capriasca, citando quelli non lontano dal confine italiano.
Poi ce ne sono stati altri a Bosco Gurin, in valle Maggia, e a Blenio, stavolta verso il confine col Canton Grigioni, dove sono state trovate sette pecore morte e una ferita.
MEGLIO TENERE I CANI AL GUINZAGLIO
Si ricorda che i pericoli per le persone dovuti alla presenza del lupo sono estremamente bassi. La loro presenza occasionale intorno ai paesi, infatti, non costituisce un problema di sicurezza più che la presenza di altri animali, come cani o cervi che possono provocare incidenti stradali, cinghiali che occasionalmente possono essere aggressivi e anche vacche, i cui attacchi verso l’uomo in periodo in cui hanno i vitelli da difendere sono tutt’altro che rari.
Una precauzione opportuna, comunque, è quella di tenere i propri cani domestici in vista e al guinzaglio, poiché possono essere attaccati dai lupi sia in quanto prede sia in quanto competitori.
NESSUN ALLARME PER ORA
Al contrario, un ungulato che viene predato da un lupo non è mai un problema, anzi è indice che le popolazioni di ungulati sono abbondanti e ciò previene una predazione su animali domestici. Quindi, se un lupo si trova in una zona isolata, la sua presenza è del tutto normale e la sua osservazione è semplicemente funzione del numero di osservatori, delle persone che frequentano il territorio o delle fototrappole diffuse.
Diverso il discorso se le predazioni nei confronti degli animali di allevamento dovessero aumentare: in tal caso, come avvenuto con i cinghiali che rovinano i campi, gli imprenditori agricoli chiederebbero un intervento alle istituzioni. Ora si attende quindi l’esito degli altri esami del Dna per avere un quadro più completo della presenza del lupo nelle zone di confine.
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