IL PROCESSO
Brebbia: busta paga falsa per affittare la villa
Un milanese di 53 anni accusato di truffa. Il pm chiede 10 mesi di reclusione

Per ottenere in affitto la villetta dei suoi sogni presentò una busta paga falsificata, dalla quale risultava che percepiva uno stipendio di oltre duemila euro al mese. Ma la ditta era già fallita da tempo e lui non aveva più alcun reddito.
Ma grazie a questo trucco riuscì a farsi consegnare le chiavi della casa, per la quale non ha mai pagato né la cauzione, né i canoni mensili di affitto, per un danno totale di circa sedicimila euro.
Con questa accusa - truffa - un 53enne milanese, con precedenti per assegni scoperti e insolvenza fraudolenta, è sotto processo in Tribunale a Varese. Per lui, il pubblico ministero Arianna Cremona ha chiesto la condanna a dieci mesi di reclusione. Richiesta condivisa dal legale di parte civile, l’avvocato Massimo De Luca, che rappresenta il padrone di casa.
Il difensore d’ufficio, Andrea Volonteri, ha invece invocato l’assoluzione. La sentenza del giudice Luciano Luccarelli arriverà a metà maggio.
La vicenda risale a dicembre del 2018, quando l’imputato si presentò in un’agenzia immobiliare intenzionato ad affittare una villa a Brebbia. Come garanzia della propria solvibilità, presentò la busta paga dell’azienda in cui aveva lavorato in passato, ma che nel frattempo aveva chiuso - il cedolino era stato “ritoccato” modificando le date.
In questo modo entrò in quella casa e ne uscì soltanto nel 2020, dopo essere stato sfrattato per non aver pagato l’affitto per tutto il 2019.
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