IN AULA
Bosco in fiamme, pensionato sotto accusa
Processo per il rogo a Brezzo di Bedero. I carabinieri: «L’incendio partito dalla sua proprietà». Ma l’anziano nega

«A terra, nella proprietà dell’imputato, abbiamo trovato dei bracieri ancora caldi, dei resti di scarti vegetali che erano stati bruciati recentemente. Il bosco è nelle adiacenze, quel giorno c’era parecchio vento ed è probabile che da quel fuoco acceso sia partita qualche scintilla che ha poi dato origine al vasto rogo che ha interessato circa cinque ettari di bosco, in buona parte castagneto». Non ha dubbi, il carabiniere forestale che ha coordinato le indagini sull’incendio dell’11 febbraio 2020, nei pressi del Villaggio Olandese: il rogo è partito dal terreno del 72enne proprietario di un bungalow confinante con il residence.
L’ACCUSA E L’OPPOSIZIONE
Il pensionato, dopo aver fatto pulizia delle ramaglie, s’è ritrovato a processo con l’accusa di incendio e con una multa di novantamila euro, contro la quale ha subito presentato opposizione. Già, perché l’anziano (difeso dagli avvocati Paolo Bossi e Pierpaolo Fusco) è convinto di non avere alcuna responsabilità in quella vicenda. Non ci sta a passare per il colpevole di un rogo che tenne in apprensione residenti e villeggianti per un’intera giornata, complici le raffiche da nord che non agevolavano le operazioni dei vigili del fuoco. Ascoltato nell’aula del Tribunale dal giudice Andrea Crema, il militare dell’Arma ha escluso altre possibilità di innesco: «Abbiamo girato tutta l’area senza trovare nulla». Secondo la difesa, invece, non ci sono prove scientifiche della causa dell’incendio, su cui invece ha predisposto una relazione il loro perito, che verrà ascoltato nelle udienze successive (prossimo appuntamento a settembre). «Nella comunicazione di notizia di reato - hanno continuato i legali - i vigili del fuoco dicono di aver saputo dal maresciallo che l’imputato gli disse che forse l’incendio partì dalla sua proprietà».
LE TESTIMONIANZE
«L’ho visto bruciare qualcosa, lo faceva spesso», ha riferito la donna olandese chiamata a testimoniare. I difensori le hanno però fatto notare che subito dopo l’incendio dichiarò, sì, di aver notato l’imputato vicino al suo bungalow, ma di «non sapere cosa stesse facendo». Ma ieri ha ribadito: «Ogni giorno bruciava, quello è un grande terreno».
Anche l’amministratore del residence - che durante le indagini dichiarò di aver spesso notato focolai accesi, e incustoditi, per bruciare le ramaglie» - ieri ha ammesso di non aver visto il pensionato vicino al fuoco. Precisando però che «il fuoco s’è propagato da dove lui accendeva i focolai verso il bosco». Infine, sempre sollecitato dai difensori, la precisazione: «In quel punto possono passare anche altre persone. Sì, è vero, una volta l’anno arrivano in tanti per un torneo di soft air (il gioco che simula un conflitto a fuoco, sparando vernice, ndr)». Insomma, questa la tesi dell’anziano, su quei sentieri può passare chiunque: dov’è la prova che l’incendio partì proprio da lì?
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