IL PROCESSO
Brezzo: non appiccò il rogo al Villaggio olandese
Innocente il 72enne manutentore della zona turistica

Vivere di allevamento e agricoltura, legando il proprio sostentamento a quello che la terra produce, e poi essere accusati di aver violentato quella stessa terra, di averle causato dei gravi danni.
L’episodio è quello dell’incendio scoppiato nel febbraio del 2020 al Villaggio Olandese, zona turistica nel Comune di Brezzo di Bedero. Circa 50mila metri quadrati di bosco avvolti dalle fiamme, con le successive indagini che si concentrano su un pensionato responsabile della manutenzione dell’area. L’uomo, 72 anni, rinviato a giudizio per l’incendio, è stato assolto ieri dal Tribunale di Varese per non aver commesso il fatto. L’accusa aveva chiesto otto mesi di reclusione, rifacendosi a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri forestali, che avevano indicato il terreno dell’uomo, residente proprio al Villaggio Olandese, come possibile punto di partenza delle fiamme. Una tesi non provata con metodo scientifico secondo i difensori del pensionato, gli avvocati Paolo Bossi e Pierpaolo Fusco che in aula, richiamando quanto stabilito da un consulente di parte, ma anche riferendosi al materiale prodotto dai carabinieri, hanno sottolineato l’assenza, nei rilievi, di un sicuro punto di innesco delle fiamme.
Il rogo quel giorno - hanno aggiunto i difensori - aveva coinvolto solo il sottobosco. In altre parole, non ci furono danni al patrimonio arboreo dell’area, che tornò a fiorire normalmente la primavera successiva. Una scheda dei vigili del fuoco, contenente poche righe sulla dinamica dell’incendio, e alcune foto in bianco e nero, sono per la difesa gli elementi su cui si è basato l’impianto accusatorio. La vicenda ha avuto un ulteriore risvolto sul piano delle sanzioni amministrative, con una multa da 90mila euro a carico del 72enne, la cui impugnazione è stata accolta dal tribunale civile: nessuna prova della responsabilità del pensionato, hanno evidenziato i suoi legali.
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