IL CASO
Bruxelles: «Nessun drone su Ispra»
La Commissione europea: «Non abbiamo osservato alcuna violazione da parte della no-fly zone». Prosegue l’indagine della Procura di Milano

Per Bruxelles, non c’è stato alcun drone sopra il Jrc di Ispra. «La Commissione si impegna a proteggere le proprie informazioni, il proprio personale e le proprie reti di fronte a qualsiasi possibile minaccia alla sicurezza. Come prassi generale, la Commissione non comunica ulteriormente su questioni di sicurezza operativa». Sul caso specifico, «non abbiamo osservato alcuna violazione da parte di droni della no-fly zone sopra il sito Ispra della Commissione né siamo a conoscenza di alcuna specifica minaccia alla sicurezza correlata». Lo ha dichiarato nel pomeriggio di lunedì 30 marzo il portavoce della Commissione Thomas Regnier, interpellato appunti sui sorvoli a Ispra di un drone, di sospetta origine russa.
L’INDAGINE
Intanto, la Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di “spionaggio politico o militare”, continua a indagare e chiederà all’Enav e all’Aeronautica militare i tracciati della zona alla ricerca di riscontri sulla presenza del drone che sarebbe passato sopra il Joint research centre di Ispra). Per ora, infatti, stando a quanto chiarito oggi dopo una riunione tra inquirenti e investigatori, ciò che è agli atti è la denuncia della sicurezza del centro di ricerca, basata sui dati delle frequenze rilevate da un captatore. Il captatore e l’annesso software avrebbero, infatti, rilevato frequenze basse compatibili con un drone di fabbricazione russa, ma che in linea teorica, da quanto riferito, potrebbero essere riconducibili anche ad altro apparecchio di diversa produzione, se sconosciuto a quel software. Per ora, dunque, ci sono solo quelle tracce delle frequenze e si cerca nelle indagini la conferma della presenza del drone nei tracciati chiesti ad Enav e soprattutto all’Aeronautica militare, che copre anche i sorvoli a più bassa quota, come quelli dei droni. Il captatore della sicurezza del centro è stato sequestrato e sarà analizzato. Alcune persone, come i responsabili della sicurezza, sono stati già sentiti. Sono stati registrati dal software, stando a quanto precisato dopo la riunione, sei sorvoli nell’arco di cinque giorni, due in un giorno solo.
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