GLI “ALIENI”
La nuova invasione dei gamberi rossi
Buguggiate: spinti dalla pioggia gli esemplari amati dai cinesi hanno rioccupato il lago di Varese

A volte ritornano o forse non se ne sono mai andati: dopo un anno piuttosto calmo, i gamberi rossi della Louisiana, gli “alieni” da tempo in pianta stabile nei nostri specchi d’acqua, invadono nuovamente le sponde del lago di Varese. E non solo. Molti esemplari di grandi dimensioni, al calar del sole, si possono notare anche sulla Sp1, in particolare alla rotonda dell’aereo di Buguggiate: molti finiscono schiacciati sotto le ruote delle auto, nonostante si pongano in posa di attacco con le chele alzate contro un nemico imbattibile. Molti automobilisti si accorgono della loro presenza all’ultimo momento e cercano invano di rallentare per evitarli, in un punto ad alto scorrimento nello snodo verso l’ingresso dell’autostrada.
LA COLONIZZAZIONE
Eppure gli esemplari restano numerosissimi sulle rive, sotto i sassi dei fiumiciattoli, sull’erba e anche nei tratti sterrati. Vanno piano ma arrivano ovunque. In realtà non risultano studi scientifici che indichino cali e riprese, la presenza è purtroppo endemica: come spiegano gli esperti della Regione, quando piove molto i gamberi si spostano via terra approfittando dell’umidità. Accade soprattutto nella stagione calda e restano schiacciati, in strada o sulla ciclabile. È anche così che tentano di colonizzare nuovi ambienti e quindi tutto ciò che ne limita il numero è prezioso.
LA MINACCIA
Sulle loro tracce, per esempio, torna sempre la folta comunità cinese abituata a consumare anche in patria il cosiddetto “gambero killer”: il nome non deriva dalla pericolosità alimentare, visto che si possono consumare come i pesci di lago, ma dal fatto che sono una minaccia per il mantenimento delle specie pregiate autoctone, come il più raro e meno prolifico collega di fiume. Sono inoltre golosi delle uova di pesce persico e lucci che rappresentano il top della fauna ittica locale: quindi, ben vengano consumatori di tutti i tipi che possano contrastarli.
SECCHI PIENI
Le comitive dagli occhi a mandorla si preparano per tempo all’ondata di presenze fra luglio e agosto e si danno appuntamento nell’area feste di Buguggiate, con tutto l’occorrente per la pesca in notturna, dalle torce frontali ai secchi agli stivali. Poi via, dentro la Rongia Nuova, il torrentello che passa sotto il ponte in legno della ciclabile, nei prati vicini e sulla stessa pista, dove è assicurato un bel raccolto. L’idea che la diffusione si fosse fermata l’anno scorso era solo un’illusione. In realtà il gambero è sempre diffusissimo, con grande preoccupazione di istituzioni e pescatori che ne trovano a frotte nelle reti destinate a ben altri inquilini, e con gioia invece di chi si diverte a cercarli e a riempire secchi fino all’orlo, coinvolgendo amici e bambini. Una vera festa, a cui si può partecipare dopo le 22 circa accanto allo specchio d’acqua.
CODA E CHELE IN PADELLA
«Sono buonissimi, noi siamo abituati a mangiarli in Cina - dice una ragazza che parla bene italiano -. L’unica cosa è che bisogna pulirli molto bene e ci vuole del tempo: poi li cuciniamo con l’olio in padella e mangiano soltanto la coda e le chele, mentre tutto il resto non è buono».
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