COMMERCIO
Duecento nuovi negozi a Busto Arsizio
Nel 2022 avvenute 179 cessazioni ma il bilancio è positivo

Il bilancio delle attività commerciali a Busto Arsizio nell’anno 2022 si chiude con un incoraggiante segno positivo. Il commercio, insomma, tiene. Il saldo positivo è di 68 negozi (subentri inclusi). Complessivamente, da gennaio a dicembre 2022, il Suap (Sportello unico attività produttive) ha registrato 205 aperture, 179 cessazioni, 2 sospensioni, 42 subentri. I dati sono stati forniti in sala giunta.
RISULTATO NON SCONTATO
Si chiude dunque con un +68, risultato non scontato considerando le tante difficoltà (a cominciare dal caro bollette) che hanno assillato i commercianti in questi mesi. «Tra i settori col maggior incremento c’è quello della ricettività – commenta la vicesindaco e assessore allo Sviluppo economico Manuela Maffioli, che anche recentemente aveva auspicato un “cambio di passo” su questo versante -. Non si tratta di veri e propri bed&breakfast, ma di famiglie che mettono in affitto la stanza in più, o l’appartamento sfitto. La vivacità culturale di questa città sta portando un incoming maggiore».
TURNOVER
Tra i dati, salta all’occhio il consistente turnover tra i pubblici esercizi (25 aperture, 32 cessazioni e 22 subentri): «In questo settore occorre fare formazione – deduce Rudy Collini, presidente di Ascom Confcommercio Busto -. C’è troppa gente che pensa sia facile gestire un bar o un ristorante». Anche Collini è cautamente soddisfatto per i dati emersi nel bilancio di fine anno: «Il settore tiene – sottolinea il presidente di Ascom -. Anche il periodo natalizio è andato abbastanza bene, in linea con i risultati del 2021. Non dimentichiamo che a settembre c’erano fortissimi timori in vista delle festività». I numeri invece sono abbastanza confortanti, anche se, osserva il noto commerciante Bruno Ceccuzzi, «è mancata un po’ la spensieratezza tipica del Natale. Ma su questo si può fare ben poco».
ASPETTI MIGLIORABILI
Certo, ci sono ancora aspetti migliorabili, come evidenzia Sarah Leoni, vicepresidente del comitato commercianti del centro: «Ancora per un semestre bisognerà stringere i denti – prevede Leoni -. Sarà fondamentale lavorare ancora di più in sinergia per aumentare la fruibilità del centro, in linea con l’obiettivo di rendere il cuore della città un centro commerciale a cielo aperto». Ma dai dati di fine anno emerge, come rileva l’assessore Maffioli, che «Busto si conferma città dal dna anche commerciale».
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