IL CASO
Ai truffatori piace usare Agesp
L’allarme risuona in tutta Busto: boom di raggiri sfruttando il marchio dell’azienda. Ecco tre storie

Si presentano come addetti Agesp, o più genericamente come operatori del gas, a volte esibendo sul petto un cartellino contraffatto.
Salvo poi rivelarsi venditori senza scrupoli, se non veri e propri truffatori. Si stanno moltiplicando le segnalazioni di falsi dipendenti Agesp, che girano per le case di Busto - un po’ in tutti i quartieri – dicendo ai cittadini di dover fare delle verifiche sui contatori o sulle bollette. Si dà il caso però che Agesp Energia non effettui controlli sulle situazioni contrattuali presso le abitazioni, né tanto meno chieda soldi a domicilio. Ecco perché è necessario tenere occhi e orecchie ben aperti quando qualcuno di questi soggetti suona al campanello di casa.
ATTENTI AL CITOFONO
Un episodio del genere è accaduto a Gian Cosimo Mele, residente a Sant’Anna: «Per colpa di qualche facilone che ha aperto la porta del condominio senza controllare – racconta - mi sono trovato davanti un ragazzo che si è presentato come addetto Agesp, con tanto di cartellino. Con fare saccente ha cominciato a parlarmi delle forniture del gas, che io peraltro non ho, visto che il riscaldamento è condominiale e in cucina uso un fornello a induzione. Rimasto spiazzato dalla mia risposta, è passato a parlarmi di elettricità, insistendo sul fatto che tra poco finirà il mercato tutelato e dovrò per forza scegliere un fornitore sul mercato libero (questo passaggio avverrà da gennaio 2022, ndr). In mano aveva dei moduli da farmi firmare: ovviamente non ho accettato».
Il signor Mele non solo non ha sottoscritto il contratto, ma ha telefonato ad Agesp Energia per chiedere delucidazioni. La risposta arrivata da via Alberto da Giussano è stata categorica: «Non mandiamo nostri operatori nelle case a proporre nuovi contratti». Una conferma definitiva di quanto il cittadino aveva già intuito da sé. «Ci vorrebbe anche più attenzione da parte di quei condomini che aprono il cancello del palazzo con troppa superficialità», sottolinea Mele. «Una volta entrati, questi personaggi suonano a tutti gli appartamenti. E non tutti gli inquilini hanno la prontezza per capire che potrebbe trattarsi di un raggiro. Nel mio palazzo è stato affisso un avviso con l’invito a prestare maggior attenzione al citofono».
QUEI MODULI DA FIRMARE
Da Sant’Anna a Beata Giuliana la storia non cambia: in via Pastore abita una donna che ha vissuto un’esperienza simile. «Abito in un condominio grande – racconta - e qualche giorno fa un uomo mi ha citofonato dicendo di essere un operatore del gas, e che avrebbe dovuto farmi vedere dei moduli. Gli ho risposto che non aspettavo alcun operatore del gas e quindi non gli ho aperto. Poi è riuscito a entrare lo stesso, evidentemente qualcun altro si è fidato. Non posso avere la certezza che si trattasse di un truffatore, ma certamente aveva in mano dei moduli, e questo mi ha insospettito, perché avevo letto che Agesp non manda propri dipendenti nelle case a parlare di contratti».
LA SCUSA DEI CONTROLLI
I sedicenti addetti del gas si sono presentati anche a casa di Patrizia Dametto, a Sacconago: «Dicevano frasi tipo “siamo venuti a fare dei controlli” e “dobbiamo effettuare rilevamenti”. La cosa non mi ha convinto e ho interrotto la conversazione. Dopo qualche giorno hanno suonato di nuovo: erano altre persone ma dicevano le stesse cose». È bene ricordarlo ancora una volta: se propongono contratti dicendo di essere di Agesp, sono millantatori.
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