SCUOLA
Anche il Tosi respinge 80 ragazzi
Dopo il Candiani, anche all’Ite richieste in crescita. Tanti i ragazzi interessati al cinese

Blocco delle classi e una nomea da fare invidia a mezza Italia. Una combinazione di fattori che al liceo Candiani ha portato a respingere un’ottantina di domande di iscrizione al primo anno, non poteva che sortire un analogo risultato all’Ite Tosi.
Se per il liceo di via Manara era la prima volta nella storia recente, in viale Stelvio - dove i numeri complessivi sono ben più importanti - non lo è affatto.
Per adempiere alla necessità, dettata da Ministero dell’Istruzione e ufficio scolastico regionale, di contenere le classi in vista di un futuro calo di iscrizioni conseguente al calo demografico di un Paese che non fa figli, l’Ite si appresta a respingere un centinaio di richieste: 512 sono quelle arrivate in segreteria, ma non potranno essere accolte in numero superiore a 432; dalle circa 20 classi che sarebbero ipotizzabili si dovrà dunque scendere a 16 prime come quota massima.
Stessa musica all’indirizzo quadriennale, dove si sono candidati in 35, ma solo 27 potranno essere ammessi così da formare un’unica classe.
«Sono dati leggermente in crescita rispetto allo scorso anno», commenta la dirigente scolastica Amanda Ferrario, che a crescere vertiginosamente ha visto invece le domande di cinese. «Dal secondo anno, oltre all’inglese prima lingua è possibile scegliere la seconda fra le europee comunitarie, il russo e il cinese. Proprio quest’ultimo è stato opzionato dal doppio delle richieste dello scorso anno. Se le previsioni saranno confermate, significherà formare due classi di cinese anziché una soltanto».
Molte domande hanno anche riguardato i percorsi Clil, ossia l’insegnamento di altre materie come la matematica o la geografia in lingua straniera: «Sono quasi i due terzi delle iscrizioni».
In quanto ai criteri di selezione, oltre al criterio territoriale adottato esclusivamente dall’artistico per esempio, all’Ite vale il consiglio orientativo espresso dalla scuola media e tradotto in classifica: «Se per dire la scuola di provenienza lo ha indirizzato a un istituto tecnico economico, un liceo classico o scientifico, ciò al candidato varrà 12 punti, altri licei 7 punti, altri istituti tecnici 5 e i professionali 3. In più c’è il punteggio relativo alla vicinanza a Busto», spiega la preside.
Certo è che l’ambizione di molti ragazzi di accedere a uno degli istituti più prestigiosi della provincia verrà freddata con un messaggio di rifiuto. Nella consapevolezza che sono troppe le richieste per accoglierle tutte.
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