ELEZIONI
Antonelli bis, accordo raggiunto
Decisiva per la ricandidatura Giorgia Meloni. Ora va fatta digerire alla Lega locale

Ancora per un mesetto, l’ordine è di restare allineati e coperti. Non fosse altro per non far crescere la tensione politica locale in maniera prematura. Ma la decisione, ai piani altissimi dei partiti, è stata praticamente presa: Emanuele Antonelli sarà di nuovo il candidato sindaco del centrodestra, in quota Fratelli d’Italia, per un’equa ripartizione delle leadership nei grandi Comuni del territorio. Gli ex An si terranno insomma Busto Arsizio (o almeno ci proveranno), mentre la Lega giocherà le proprie carte a Varese con Roberto Maroni e a Gallarate con Andrea Cassani. Punto e fine, come peraltro la logica impone.
E degli attriti, così come delle rivendicazioni a livello locale, a Roma ovviamente poco - anzi nulla - importa: l’equilibrio sarà questo.
Decide Giorgia
Sulla partita relativa al destino dell’ex Manchester d’Italia sta giocando un ruolo decisivo la segretaria nazionale Giorgia Meloni che, dopo aver incassato l’adesione di Antonelli qualche mese fa, si è ritrovata ora sul suo tavolo la questione della riconferma. Ovviamente la riflessione che ha fatto è semplice: oggi Busto è la città più importante di Lombardia che Fratelli d’Italia gestisce e, con essa, detiene anche il comando della Provincia di Varese. Quindi la posizione va mantenuta, anche perché i tasselli territoriali fanno sì che il tutto si incastri con una certa ragionevolezza. Che sia stata lei a prendere in mano la situazione, dipende non tanto dalla necessità di risolvere i contrasti fra Antonelli e Lega bustocca, il cui valore è meno che marginale a certi piani, ma dipende dal fatto che è proprio FdI ad essere dilaniata dalle correnti, quindi è necessario che sia Meloni a fare una sintesi fra le richieste delle varie anime del partito, alcune ostili all’ipotesi di un mandato bis. In questo senso lei avrebbe raggiunto un’intesa con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, quindi la formalizzazione sarà una conseguenza, da attuare appena si sistemeranno i tasselli delle grandi città italiane.
La preparazione del digestivo
Se finora Antonelli non si è mai espresso sulla volontà di ricandidarsi e se la Lega si è limitata a far arrivare messaggi sibillini con il segretario Francesco Speroni, è perché tutti hanno cercato di giocare le loro carte ai livelli superiori, evitando di scontrarsi su un tavolo cittadino in cui si rischierebbe di litigare senza soluzione. Anche le segreterie provinciali hanno tenuto la stessa tattica, rendendosi per prime conto che con le evoluzioni di Varese e Gallarate, in cui comanderà il Carroccio, su Busto si stesse formando un quasi naturale rinnovo del sindaco uscente. «Ora - spiega una delle persone che sta orchestrando le trattative su quei tavoli - si tratta di seguire le liturgie delle elezioni per condividere la linea, anche se ben difficilmente si uscirà dalla strada tracciata».
Ostacoli possibili
Certo in politica non bisogna mai dire mai. È chiaro che la Lega di Busto, rendendosi conto di essere costretta a dare fiducia a un primo cittadino che sperava di scalzare, alzerà i toni, rivendicando più attenzioni. In altre realtà, a settembre, il centrodestra è andato spaccato e ha preso una batosta. Può essere che accada ancora e che una parte dei leghisti bustocchi ci provi, ma un conto è se questo accadesse in città come Cislago o Castellanza, mentre ben difficilmente si metteranno a rischio le chance nei principali Comuni. Anche perché, se saltasse l’alleanza a Busto, rischierebbe di saltare in tutta la provincia. E i capi dei partiti difficilmente lo permetteranno.
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