LA DIRETTISSIMA
Arrestata dal padrone di casa: è già libera

Venerdì 3 gennaio hanno cercato di razziare un’abitazione. Una è riuscita a scappare prima dell’arrivo della polizia, l’altra è stata fermata dal padrone di casa e da un passante poi arrestata, ma dal primo pomeriggio di sabato 4 gennaio è di nuovo in libertà. Così ha deciso il giudice al termine del processo per direttissima, del resto neppure il pubblico ministero ha chiesto la custodia in carcere. E lei, appena diciannovenne ma già gravata da precedenti, ha raccontato tutta un’altra versione dei fatti, scaricando la responsabilità del tentato furto addosso a una non meglio precisata Milva, trentunenne incinta conosciuta per caso venerdì in stazione. «Io non volevo rubare e non immaginavo che quella donna avesse questa intenzione», ha spiegato al giudice.
«So che sembra tutto assurdo e strano, però è questa la verità», ha affermato la ragazza. L’arresto è stato comunque convalidato: si tornerà in aula a febbraio. Eppure, nonostante la professione di innocenza, quando la polizia è arrivata davanti all’abitazione a poche centinaia di metri dalla stazione (allertata dal bustese rincasato in macchina con la moglie) nel reggiseno della giovane ha trovato una chiave inglese, e nella borsa una lastra di plastica rigida, usata dagli svaligiatori per aprire le porte scassinate.
«Me li ha dati Milva subito dopo essere uscita dal cancello rincorsa dal vecchietto -si è giustificata - e in realtà, quando ho capito cosa stesse succedendo, mi sono fermata io con lui per indicargli la donna che scappava». Vero oppure no, non c’erano i presupposti giuridici per tenerla in carcere.
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