CASO PAGANINI
Busto Arsizio, assolta la pasticceria
Non c’era frode alimentare e neppure caporalato. «Tre anni pesanti»

Il 24 ottobre del 2019 il gip firmò il decreto di sequestro preventivo sia del bar pasticceria Paganini di via Mameli che della pasticceria aperta accanto alla procura di largo Giardino, in via Petrella.
A tre anni esatti di distanza il gup Tiziana Landoni ha assolto Giuseppe e Simone Paganini da tutte le accuse che avevano messo a dura prova l’immagine della loro storica attività.
Solo Simone dovrà pagare 400 euro di multa per mancata indicazione dei prodotti surgelati. Sono cadute le contestazioni di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, frode nell’esercizio del commercio (come la somministrazione di alimenti scaduti) ed esibizione di attestati di formazione del personale falsi. «È stata una vicenda molto pesante per i miei assistiti, titolari di una delle attività più rinomate e di qualità della città», commenta l’avvocato Cesare Cicorella.
«Non avevamo dubbi sull’esito del procedimento perché la bontà dei loro prodotti è nota e garantita dall’apprezzamento della clientela. Ma hanno passato momenti difficili a causa dell’enfasi data dai giornali agli accertamenti».
L’indagine partì a luglio del 2019 sulla base delle dichiarazioni di un dipendente del negozio a cui non era stato rinnovato il contratto.
Sentiti dai carabinieri, i colleghi raccontarono che i camerieri venivano tenuti sotto controllo a distanza, senza il loro consenso, attraverso le telecamere di videosorveglianza non autorizzate. Per anni sarebbero stati retribuiti con compensi difformi da quelli previsti contrattualmente, in violazione alla normativa sull’orario della prestazione e «approfittando del loro stato di bisogno».
Le contravvenzioni vennero sanate quasi subito con poco meno di 40mila euro, restavano da chiarire le contestazioni sul caporalato - nato probabilmente da rivendicazioni sindacali - e sulla freschezza degli alimenti ma il giudice Landoni ha accolto le tesi difensive. Quest’anno per i pasticcieri Paganini le feste avranno perso il sapore amaro che da tre anni le rendeva meno entusiasmanti.
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