LA SVOLTA
Carabinieri, in gennaio il trasloco
In definizione il programma per aprire la caserma

Sono in corso proprio in questi giorni - fra Comune, Agesp e comandi provinciale e cittadino dei carabinieri - le riunioni operative per avviare una fase delicata di trasloco. Ma il cronoprogramma di massima è ormai fissato.
Così, al più entro due mesi, i militari della compagnia di Busto Arsizio potranno finalmente stabilirsi nella loro nuova casa dopo un’attesa durata anni.
Va detto che, in realtà, l’obiettivo è di completare il trasferimento anche prima. Tanto che, appena dopo l’Epifania, sarà avviato lo spostamento dei materiali per toglierli dall’ormai vetusta caserma di piazza 25 Aprile e portarli in quella molto più grande, molto più bella e più funzionale di via Bellini.
Se tutto andrà come deve, per la fine del primo mese del 2020 il capitano Marco D’Aleo e i suoi militari si saranno tutti ricollocati. E per l’inizio di febbraio, come è doveroso che sia per un edificio così di spessore come quello ceduto in affitto dall’amministrazione comunale, ci sarà anche una sontuosa inaugurazione.
Intanto questi sono i giorni della definizione tecnica dell’intera operazione, perché se muovere le scrivanie e qualche faldone rappresenta un’operazione ben visibile ma anche routinaria, ben più delicato sarà il trasloco operativo, previsto il giorno in cui i carabinieri si sposteranno fisicamente e dovranno spegnere per qualche ora la centrale di controllo, trasferendola di quei trecento metri che separano la vecchia sede da quella nuova.
Lo fece anche il commissariato di polizia due anni e mezzo fa, ora sarà la volta dell’Arma. Ma non è una preoccupazione, anzi il trasloco è una festa perché si vanno ad abbandonare locali angusti, usurati, decisamente piccoli, in cui garantire la sicurezza e la privacy di personale e utenti non è affatto facile.
Tutto sarà diverso in via Bellini, dentro una caserma che arriva finalmente a diventare tale dopo quindici anni in cui le iniziali illusioni si sono trasformate in beghe, quindi in beffe continue, al punto che ormai nessuno credeva più fosse possibile uscire dal guado di una struttura costruita per i carabinieri ma al centro di un caso burocratico complessissimo per cui sembrava che nessuno l’avesse autorizzata e il ministero non se ne potesse fare carico.
Il sindaco Emanuele Antonelli, invece, s’è messo d’impegno, ha sfruttato le sue competenze da curatore fallimentare per trattare con il collega che aveva ereditato la gestione sulla struttura andata in fallimento e ha trovato il modo per sciogliere i nodi.
Ovvero il passaggio della caserma nel novero dei beni comunali in cambio della trasformazione della palazzina alloggi non più riservata ai militari, bensì offerta al libero mercato.
Chiuso questo percorso, c’è stato poi l’inghippo di un affitto giudicato troppo basso dalla Lega, finché non si è trovato anche lì il modo di rendere il canone accettabile per tutti. Ora, dunque, è arrivato il momento di trasferirsi (si sperava in verità di farcela già in estate, ma le complessità da risolvere erano troppe), per dare concretezza e operatività all’ambita sede. Lo si farà prestissimo, senza nessun rimpianto dell’edificio che si lascerà.
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