ZONA DIMENTICATA
Busto, stabili abbandonati e muri devastati: degrado in centro
Il caso dei graffiti riporta d’attualità un problema irrisolto da anni

Scarabocchi sui muri, immobili fatiscenti, cani che urinano sugli edifici nell’indifferenza dei padroni (che voltano lo sguardo dall’altra parte anziché ripulire). Il caso dei graffiti che hanno insozzato Casa Paracchi ha riacceso i riflettori sulla porzione del centro storico di Busto Arsizio compresa tra via Montebello e piazza Vittorio Emanuele, passando per le vie Solferino e Matteotti.
CENTRO DIMENTICATO
Un’area che ormai da qualche decennio, nonostante qualche tentativo di riqualificazione, è sostanzialmente in preda al degrado e in balia degli incivili. Come quelli che l’altra sera si sono armati di bombolette spray per lasciare la propria “firma” sui muri di via Solferino e vicolo Mariotti. Proprio nel punto in cui, a breve, saranno installati i nuovi varchi per il controllo automatico degli accessi alla Ztl. Ma la richiesta di occhi elettronici che servano da deterrente contro i malintenzionati (o quantomeno che aiutino a individuare eventuali responsabili di atti vandalici) si fa sempre più pressante a San Michele. «Bisognerebbe installare le telecamere in vari punti della zona – suggerisce Simone Orsi, capogruppo della Lega -. In particolare via Solferino e dintorni sono spesso oggetto di vandalismi. Vanno bene le telecamere per la Ztl, ma servono anche per disincentivare coloro che sporcano i muri o abbandonano per terra bottiglie e lattine. Purtroppo in quell’area ce ne sono in abbondanza». Orsi è particolarmente sdegnato, perché da amministratore di condominio aveva convinto gli inquilini di Casa Paracchi a mettere mano al portafogli per ritinteggiare le facciate. L’intervento è stato realizzato l’anno scorso. «Era un modo – spiega – per dare il buon esempio, per far capire a tutti l’importanza di tenere gli edifici in condizioni di pulizia e decoro. Vedere i muri sporcati da quegli scarabocchi è frustrante. Ecco perché serve potenziare la videosorveglianza». Oltre ai “graffitari” (semplici imbrattatori), frequentano la zona anche diversi possessori di cani che non fanno una piega quando il loro animale orina contro i muri. Servirebbe altro senso civico.
BATTAGLIA PERSA?
Dopo anni di incuria, la battaglia per il rilancio di questo comparto cittadino potrebbe sembrare ormai persa. Eppure qualcosa si muove. È di pochi giorni fa la notizia del futuro abbattimento dell’immobile fatiscente all’angolo tra via Montebello e via Solferino, al posto del quale sarà edificato un palazzo residenziale (per la verità l’operazione non piace a tutti, ma è pur vero che l’attuale stabile non ruba certo l’occhio, viste le condizioni in cui versa). Sembra anzi che questo progetto abbia smosso un po’ le acque, suscitando l’interesse degli operatori anche per altri stabili del cosiddetto “prosciuttone” di San Michele (come venne ribattezzata anni fa quest’area per la sua caratteristica forma). Se sono rose fioriranno. Di sicuro – perché in questo caso c’è un progetto finanziato dal Pnrr – verrà sistemata la Casa Canavesi-Bossi di via Matteotti, meglio nota come il Conventino. I lavori sono stati appaltati a un’azienda di Novara e partiranno tra marzo e aprile 2024. «Speriamo che la ristrutturazione dell’edificio possa invogliare gli altri proprietari a sistemare i loro immobili - l’auspicio di Orsi -. È una questione di decoro».
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