IL MESSAGGIO
Busto Arsizio, don Burgio: «Non esistono ragazzi cattivi»
Sul palco del teatro Sant’Anna parole e musica coi giovani che aiuta nella comunità e nel carcere Beccaria

«Non esistono ragazzi cattivi» è il titolo del suo libro, è la scritta che si trova all’interno della comunità Kayros da lui fondata e, soprattutto, è la summa dell’esperienza maturata negli oltre vent’anni passati a ricucire le vite dei ragazzi che ha accolto nella comunità e nel carcere Beccaria di Milano. Esperienza che don Burgio ha condiviso nella serata organizzata ieri, venerdì 12 gennaio, al Teatro Sant’Anna di Busto Arsizio.
Sul palco don Burgio ha portato i suoi ragazzi che con le parole e con la musica rap, hanno condiviso le loro storie. Non è stato facile per il pubblico del Sant’Anna ascoltare parole che non possono che interrogare la società a partire dal ruolo dello Stato, che per molti giovani diventa un’entità tangibile solo al momento dell’arresto, per arrivare alla scuola e, ovviamente, al ruolo cruciale della famiglia.
Don Burgio ha fornito molti spunti di riflessione rivolti soprattutto allo stile di vita che stiamo rincorrendo come società. Uno stile di vita che è pronto a troppi compromessi per raggiungere l’eccellenza ad ogni costo: «In un’epoca mercantile la logica dominante è solo quella dei soldi, senza ricordare che nel perseguire l’eccellenza devi schiacciare qualcun altro. Ai grandi grattacieli, corrispondono tragiche sacche di povertà» ha sottolineato don Burgio citando realtà difficili come quella del quartiere San Siro che di recente è stato al centro di un duro scontro tra giovani e forze dell’ordine.
La contemporaneità invita sempre più a soluzioni giustizialiste, ma per fortuna esistono i don Burgio, i don David Maria Riboldi e molte persone che credono che l’emergenza sia quella di aiutare i giovani a comprendere «che non sono nati sbagliati, che non è un destino già scritto» per usare le parole di don Burgio.
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