CENTROSINISTRA
Sindaco, il dem Maggioni in pole
Trattative serrate per la candidatura del presidente dell’Auser

«Scrivetelo a chiare lettere: io non ho chiesto e non pretendo niente. Mi hanno chiamato e sono a disposizione, ma non ne faccio una questione di vita o di morte». Anzi, se davvero il 68enne Maurizio Maggioni dovesse essere il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, «a quel punto proverei anche un po’ di tristezza nel dover rinunciare alla presidenza di Auser, perché è una missione che mi sta davvero entusiasmando». Però, aggiunge con onestà, «se in ballo c’è la possibilità di lavorare al futuro della mia città, anzi di pensare tutti assieme a una Busto Arsizio diversa, io ci sono. Lo ripeto: senza alcuna pretesa».
Stando alle indiscrezioni, nelle trattative degli ultimi giorni fra il suo Pd e le altre forze di centrosinistra (ma anche i 5 Stelle) il suo nome sarebbe considerato il più “caldo” fra quelli in lizza. Per tanti motivi. Il primo è che è un personaggio competente, con una lunga esperienza politica alle spalle ma anche quel giusto distacco in tempi recenti che lo mette al riparo dagli attriti classici che l’impegno quotidiano genera. Però lui, a lungo professore all’Ite Tosi e da quattro anni in pensione, di strada ne ha macinata molta nella parte più a sinistra del centrosinistra. Con i Ds e poi con l’Ulivo, ha avuto ruoli di segreteria cittadina e in consiglio comunale, dove è rimasto per quindici anni. Poi, dal ‘90 al ‘95, la grande esperienza da consigliere regionale. «Mi occupai soprattutto di ambiente - ricorda - dentro una commissione che venne decimata da Mani Pulite. Sono stato uno dei pochi a non essere neppure sfiorato dall’inchiesta».
Finito il quinquennio al Pirellone, fu nominato vicepresidente del Parco del Ticino, «un’altra avventura memorabile e davvero molto istruttiva».
Da un po’ di anni si è fatto da parte, dedicandosi al sociale, appunto in Auser. «E in quel contesto ho trovato una mia dimensione che mi sta dando grandi soddisfazioni». Nel Pd, a cui è sempre stato tesserato, ha tenuto un profilo basso, da suggeritore, ma lontano dalle decisioni più importanti. Ora però, forse, c’è bisogno di lui: «Io, ripeto, sono disponibile ma non sta a me decidere. Oltretutto anche gli altri nomi che si fanno sono validissimi». Dicono i bene informati che alla fine la spunterà lui perché ha un profilo aggregante con le forze più a sinistra. «Questo non lo so, però spero che in tutti prevalga l’idea di una città diversa e migliore. Chiunque sia il candidato, non dev’essere la bandiera contro la destra, bensì il portatore di un progetto concreto e fattibile».
Di qualche giorno fa, invece, la notizia di un accordo praticamente raggiunto nel centrodestra per la ricandidatura del sindaco Emanuele Antonelli.
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