L’EDIZIONE RIDOTTA
Il BAff batte la paura
Grande successo delle tre serate, con Claudio Bisio mattatore del finale

«Sfida vinta». Anche il BAff in era Covid ha funzionato e la serata finale con Claudio Bisio è stata un successo. Soddisfatti gli organizzatori, che già danno appuntamento al 2021, soddisfatto il pubblico che dall’esordio con i Legnanesi alla serata finale ha dimostrato di gradire.
Bisio alterna battute e serietà, nella lunga intervista di Steve Della Casa, corredata da spezzoni di film e di impegni televisivi di 40 anni di carriera. Ride dello stile casual dell’interlocutore, regge il microfono ad Alessandra Ceccuzzi che gli consegna il premio all’eccellenza cinematografica, esordisce con un “A noi il Covid ci fa un BAff” che strappa risate.
E poi una serie di ricordi, dalla Scuola del Piccolo teatro e Mai dire Gol, da La tregua di Francesco Rosi a Sanremo. Gli aneddoti sulle riprese di Mediterraneo, di Gabriele Salvatores, sono i più divertenti. A partire dalle ricerche di un’asina bianca, culminate nel dipingere di bianco un asino nero.
«Se devo stilare una classifica, il film più bello che ho fatto è “Si può fare”, del 2008 – Girato in un vero manicomio con un cast eccezionale. In Tv mi sono divertito da matti con i Gialappa’s, maestri di improvvisazione: con loro ho vissuto una esperienza straordinaria. Mi piace saltare da un ambito all’altro, mi spinge la curiosità. Quest’anno, proprio a ottobre, sono 40 anni dai primi bollini Enpals: la comfort zone è piacevole, amo lavorare con chi conosco bene, ma mi piace osare e l’incoscienza rimane. Mi piace fare cose che non so fare, tipo ballare».
Il finale vede gli organizzatori sul palco. «Non pensavamo di riuscire a realizzare questo BAff – dice il presidente Alessandro Munari – Lo abbiamo fatto con grande rispetto per le normative e massima attenzione. Ringraziamo tutti gli ospiti e Claudio Bisio, ironico, intelligente ed estroso».
«C’era tanta voglia di rivedervi all’opera – rivela il sindaco Emanuele Antonelli rivolto a tutto lo staff – Era importante riuscire a svagarci, i personaggi che qui vengono lo fanno perché si fidano di questi organizzatori: grazie a Steve Della Casa e Paola Poli».
Per l’assessore Manuela Maffioli è una sfida vinta: «La cultura aveva ripreso, ma all’aperto. Ritrovarci in sala, a teatro, ha dato un brivido ulteriore. Non è mancato nulla, se non il rapporto con le scuola al mattino, Questo è un festival glocal, che ha radici in città e guarda in alto».
Da Munari allusioni a impegni politici di Maffioli ben più “alti” di quelli attuali. Lei smentisce, ma fuori dal palco tutti si chiedono a cosa si riferisse e scattano nuove beghe partitiche.
Il premio Stakanov al collaboratore più attivo va quest’anno a Carlotta Garavaglia, che si è spesa al massimo per organizzare ogni dettaglio. Sul palco, infine, tutto lo staff. E appuntamento all’anno prossimo.
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