VIOLENZA IN FAMIGLIA
«Sei una palla di lardo»: sputi, insulti e umiliazioni al marito
A processo una donna di Busto Arsizio di 48 anni. E’ accusata anche di maltrattamenti nei confronti dei figli
Saranno pure una sparuta minoranza nel panorama delle violenze domestiche, ma quando ci si mettono, le donne, non si risparmiano. Davanti al gup Francesca Roncarolo è finita una quarantottenne di Busto Arsizio accusata di maltrattamenti nei confronti del marito e dei tre figli. Le angherie inflitte alla famiglia sarebbero iniziate nel 2021 e si sarebbero interrotte solo con l’intervento dell’autorità giudiziaria. A maggio del 2024 il gip Piera Bossi applicò all’imputata il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico, così come richiesto dal pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra.
Ciccione
Le umiliazioni a cui il cinquantaduenne era sottoposto andavano in scena puntualmente davanti ai minori e talvolta anche quando in casa c’erano i compagni di scuola dei bambini. La donna - che è difesa dall’avvocato Alessandro Fumagalli - lo insultava con raro disprezzo. «Sei una palla di lardo, sei tossico, a letto non vali niente per questo ti ho tradito per due anni» sono alcune delle ingiurie con cui ricopriva il marito. I due erano stati felici un tempo, le dipendenze da alcol e droghe avevano però minato il rapporto. Il cinquantaduenne - costituito parte civile con l’avvocato Angelo Murdolo - aveva iniziato un percorso di disintossicazione ma nel frattempo era scivolato nella depressione. L’imputata non sopportava la sua apatia e in più aveva iniziato ad abusare di alcol: due ingredienti esplosivi in un disequilibrio generale. Rabbia e frustrazione - a detta del bustese che ad aprile 2024 sporse denuncia ai carabinieri - si riversavano anche sui bambini.
Dispetti
La quarantottenne si accaniva contro il marito pure mentre dormiva: una notte si avvicinò al letto, seguita dalla figlia undicenne e dopo aver sussurrato «uomo di merda» gli sputò in faccia. L’indomani la bimba lo raccontò al padre, la madre lo venne a sapere e prese a sberle la piccola. Capitò che gli sbriciolasse sul viso una sigaretta e frequenti erano i lanci di masserizie e suppellettili.
L’articolo completo sulla Prealpina di giovedì 6 novembre
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