BOTTA E RISPOSTA
Busto Arsizio, la fermata non c’è. Anzi sì
La protesta di don David si trasforma in inaugurazione. La replica del Comune
Per domattina, sabato 30 ottobre, è prevista una manifestazione davanti alla casa circondariale di Busto Arsizio. Il problema dell’assenza di una fermata di linee di trasporto pubblico è stato sollevato in più occasioni ma nelle ultime ore sarebbe stato risolto.
Un passo indietro. Questa mattina il Comune replicava: «La fermata esiste, non è ben segnalata ma è utilizzata. Stie ha una linea Cassano Magnago-Busto Arsizio e viene utilizzata nei giorni feriali, a volte il sabato ma non la domenica».
A garantire questo dato, confermato dal sito della Stie e dalla App Transita con tanto di orari, era il neoassessore Salvatore Loschiavo: «Un mio collega insegnante ha utilizzato per anni questa linea, senza difficoltà, proprio per andare a tenere lezioni nella casa circondariale – dice - Sicuramente non è ben segnalata: su Google Maps la si vede ma va comunicata meglio la sua esistenza, come linea extraurbana. L’amministrazione è ben disponibile a valutare un potenziamento della linea se necessario, ragioneremo con gli interessati. Rimarco il lavoro della polizia locale che ha ricostruito in poche ore la questione».
Un falso problema? Non proprio. Sulla vicenda, il cappellano don David Maria Riboldi aveva fatto appello lunedì mattina anche al ministro della Giustizia Marta Cartabia, in visita al carcere e alla cooperativa La Valle di Ezechiele, che dà lavoro a ex detenuti. «Da tempo – ribadiva - abbiamo cercato alleati, per ottenere questo diritto e con loro ci siamo costituiti in comitato: Matteo Tosi (garante diritti detenuti di Busto Arsizio); Associazione L’Oblò (che fa teatro in carcere); Associazione assistenza carcerati e loro famiglie di Busto Arsizio; Cooperativa Intrecci». Domattina era previsto alle 11.30 alla fermata del bus al quartiere Sant’Anna (in via Collodi), un flash mob: per compiere a piedi il tratto che scarcerati e familiari non dotati di mezzi propri sono costretti a percorrere, per andare alla stazione. Si taglierà la rotonda di uscita dell’autostrada, priva di strisce pedonali.
Il sindaco Emanuele Antonelli ha chiamato oggi don David e il Comune così ha ribattuto: «Non c’è segnaletica orizzontale e verticale, seguiranno lavori di adeguamento e stiamo preparando lettere rivolte alla Provincia di Varese e alla Stie per provvedere al più presto. Però la linea esiste. Chiediamo di verificare se gli orari siano rispondenti alle esigenze di chi usa la linea, che collega alle stazioni, a via Mameli, ad alcune scuole superiori. Ci stupiamo del fatto che nessuno finora se ne sia accorto. La fermata esiste, manca il cartello con gli orari».
«L’orario – replicava il cappellano – è in vigore dal 25 ottobre e non c’è nulla che indichi la fermata. Tutti i giorni sono lì e non vedo pullman che si fermano: conta la realtà dei fatti e i fatti sono le camminate a piedi che le famiglie dei detenuti sono costrette ad affrontare. Siamo contenti che i siti dicano che la fermata esiste, ci chiediamo allora perché non esista una pensilina. Una fermata c’è se i pullman si fermano e lì non ne vediamo. Inoltre, se la fermata fosse esistente da tempo perché un anno e mezzo fa il comandante della polizia locale avrebbe avallato la nostra richiesta dicendo che avrebbe fatto il possibile? Credo si debba riconoscere che Stie aveva una fermata da realizzare e non l’ha mai creata». Domani, flash mob confermato. Alla fine si trasformerà in una inaugurazione: nel pomeriggio Stie ha collocato gli orari sulla palina e il caso appare chiuso.
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