SEGNALE DI SPERANZA
L’avvocato regala luci di Natale
Sulla casa di Picco Bellazzi 1,6 chilometri di luminarie «contro il buio di quest’anno tragico»

Il Comune, sulle luci, spende. E Walter Picco Bellazzi, ex consigliere del centrosinistra e avvocato, allora rilancia.
Così, se da un lato l’amministrazione comunale ha deciso che stavolta si può rinunciare a tutto ma non alle luminarie, ecco che Bellazzi ha trasformato la propria abitazione in un villaggio di Natale straordinario.
«In verità - spiega lui con un sorriso - la maggior parte del lavoro l’ha fatta mio genero Andrea, ma io mi prendo il merito».
Il risultato è una villa già di suo molto bella in via Bramante, a due passi da piazza Santa Maria, popolata da decine di renne e ricoperta con un chilometro e seicento metri di luci a led.
Il patto bipartisan sull’energia di colori
Insomma, almeno a livello politico, c’è una sintonia forte sul fatto che l’investimento sulle installazioni sia una cosa positiva. Il Comune, dal canto proprio, ha impiegato 110mila euro di soldi pubblici, ricoprendo soprattutto il centro (ma anche i quartieri) con un fiume di fili luminosi, di stelle, di alberi, ma anche di altre creazioni artistiche.
Rispetto ad altre città - vedi Cassano Magnago che ha preferito dirottare le risorse direttamente sul commercio - il sindaco Emanuele Antonelli ha deciso di non lesinare gli sforzi per l’estetica, facendosi accompagnare da Ascom, Comitato del centro e Distretto del commercio nel lavoro.
«Credo che in un periodo tanto buio anche per la nostra città - ripete il primo cittadino - offrire a tutti la possibilità di vivere in pieno l’atmosfera di Natale ed essere accompagnati dai colori, sia la scelta giusta».
E non risulta che finora qualcuno, pur in una maggioranza che quando può lo sgambetta, su questo tema abbia sollevato dei dubbi.
La risposta che cancella la parola spreco
Ed ecco che, privatamente, Picco Bellazzi ha aggiunto led a volontà oltre a quelli pubblici. Per piacere personale, ovviamente, «ma io sinceramente non l’ho fatto solo per me - afferma - ma anche per la mia città, cercando di condividere un po’ di gioia con tutti, specie con i bambini che si entusiasmano di fronte a quello che abbiamo messo in piedi. Illuminare, stavolta più che mai, significa lanciarsi fuori dall’oscurità che ci è stata consegnata da un periodo tragico. Io spero che chi può faccia qualcosa di simile, fuori e dentro casa».
Così anche per lui la scelta dell’amministrazione di investire risorse, non è un errore: «Spero che le luminarie le abbiano pagate il giusto e che accendano quelle che si sono inceppate. Però non è certo questo lo spreco che un municipio può commettere, se il fine è dare un po’ di speranza e serenità ai suoi cittadini».
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