SEQUESTRATO IL LOCALE
Busto, «Le ragazze erano brutte, me ne sono andato»
Testimonianze poco lusinghiere di qualche cliente mentre altri hanno ammesso la frequentazione

Verrà interrogata domani, giovedì 9 settembre, la quarantaseienne cinese arrestata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La donna, difesa dall’avvocato Alessandra Salomoni, avrebbe potuto evitare il carcere se solo avesse avuto un domicilio, ma la maitresse viveva nel centro massaggi di via per Samarate, posto sotto sequestro dai carabinieri e dunque l’autorità giudiziaria ha dovuto optare per il penitenziario di Como. Intanto emergono alcuni particolari dell’indagine, nata dalla denuncia di una delle ragazze che lavoravano per lei, una dipendente «ereditata» dalla gestione precedente, che agli inquirenti ha raccontato di essere stata messa nelle condizioni di prostituirsi, «sennò non avrei più potuto lavorare».
Ma le curiosità più pruriginose arrivano dalle deposizioni dei clienti che frequentavano il centro benessere. Qualcuno ha recitato la parte dell’ignaro cinquantenne che cercava soltanto sollievo per i dolori lombari tipici dell’età, altri hanno ammesso di essere habitué da quasi dieci anni, e c’è persino chi ha confessato la propria delusione davanti alle massaggiatrici: «Non erano quelle proposte sui siti internet, erano brutte e così me ne sono andato».
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