L’ALLARME
Malata di Covid e di legionella
Paura a Sacconago, grave donna di 58 anni

La legionella torna a colpire. Dopo i casi di inizio settembre, non mancano piccoli seguiti. Almeno due le situazioni, isolate, verificatesi a fine dicembre e venute alla luce ieri, lunedÌ 4 gennaio, Una a Sacconago e una a Borsano.
Una donna di 58 anni che vive in via Lamarmora è stata ricoverata d’urgenza in ospedale il 29 dicembre. È risultata malata di legionella e positiva al Covid, cosa che già temeva vista la febbre alta, il vomito e la dissenteria degli ultimi due giorni.
«Il 30 - racconta la figlia 36enne - Ats mi ha informato della situazione, avviando un’indagine. Volevano sapere se mamma avesse viaggiato di recente o se soffrisse di altre patologie: lei è sempre a casa con papà e con mia sorella. Ha vissuto quattro giorni in prognosi riservata, ora sta un pochino meglio. È una persona che non ha mai nemmeno fatto l’influenza in vita sua. Aveva la febbre, stava male e in ospedale si è capito di cosa soffrisse davvero».
Il Comune, allertato dalla figlia, ha esortato a informare il condomio, di fatto case Aler.
«La società ha ribadito che l’acqua è a posto, che il problema non è suo - dice la figlia - ma a me interessa che la cosa non si ripeta, perché in quei condomini abitano diversi anziani e diversi bambini e mia madre se l’è vista brutta».
La donna è ancora in serie condizioni, ma non in pericolo di vita. Il marito 65enne e la figlia 18enne stanno bene, non hanno alcun sintomo. La famiglia ha affisso un cartello nel palazzo per informare i vicini, mettendoli in guardia soprattutto rispetto all’uso dell’acqua visto che il batterio in genere si trova nelle tubature.
«A quanto pare un caso di legionella si è avuto il 22 dicembre in via Alba, dove a fine estate c’erano stati diversi casi - segnala la figlia della signora, che vive poco lontano da quella strada - Mi chiedo perché nessuno parli. Quanto al Covid, mamma pare fosse asintomatica e la febbre dipendesse dal batterio. Arrivava a 39,5 e non scendeva. La saturazione è scesa a 88, subito è arrivata l’ambulanza».
La figlia della paziente ha cercato ancora di comunicare con il Comune, di fatto alle prese con i guasti alle linee telefoniche, come molti nella giornata di ieri in tutto il territorio. «Dovrebbero stare vicini ai cittadini con ogni mezzo - dice la donna - In certe situazioni possono anche usare un cellulare. Com’è possibile che da settembre ancora il problema legionella non sia stato risolto, cosa deve fare un cittadino per avere un servizio primario, come l’acqua, senza doversi ammalare?».
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