VIABILITÀ
Murato l’innesto di Sant’Anna
In coincidenza col Bridge, chiuso il varco verso l’autostrada: più sicurezza, ma traffico in tilt
I residenti di Sant’Anna sono ancora in attesa di sapere se partirà il progetto per la realizzazione dell’ultra-discusso sottopasso che - passando sotto la ferrovia - collegherebbe il loro villaggio periferico al corso Sempione, tagliando in maniera considerevole percorrenze e code.
Per ora, però, gli stessi cittadini di Sant’Anna si sono visti murare il varco di accesso al curvone che conclude la superstrada e immetteva all’autostrada, verso Varese e Milano.
L’operazione di posa di new jersey in cemento armato è avvenuta proprio due giorni prima del Bridge, ovvero del trimestre di spostamento di tutti i voli di Linate a Malpensa, in considerazione del prevedibile aumento del traffico che poi si sposta su gomma verso Milano.
Così i tantissimi (soprattutto di Sant’Anna, dei Santi Apostoli e di Cassano Magnago) che trovavano agevole entrare in A9 imboccando la corsia a bordo 336 dalla rotatoria prossima alle carceri, per poi scattare in accelerazione verso l’Autolaghi in quell’ultimo passaggio aperto, hanno avuto la sorpresa di non poterlo più fare.
Le macchine e i camion, in tal caso, sono costretti a proseguire fino alla rotonda della Giardineria, a invertire il senso di marcia e a immettersi in autostrada dallo svincolo. Ciò con la conseguenza che il traffico sta andando in tilt spesso e volentieri.
Nei primi giorni dall’introduzione del provvedimento viabilistico, le code sono state lunghissime. Ora la gente si sta abituando, il traffico si sposta direttamente verso via XI Settembre (transitando davanti a MalpensaFiere) e poi va a destinazione. Ma basta anche un piccolo tamponamento, oppure basta trovarsi in un orario particolarmente affollato, per mandare la situazione al collasso.
Certo le questioni di sicurezza alla base della decisione sono valide, perché l’immissione non era agevole e capitava che alcuni automobilisti che percorrevano la superstrada, non volendo entrare in A8 ma avendo superato tutte le uscite, sfruttassero il passaggio per dirigersi a Busto, con una pericolosa manovra vietata.
Così sono arrivate le barriere, che resteranno lì almeno fino a novembre, forse per sempre. Il caos, con l’abitudine, diminuirà. Viceversa i pericoli, tolti in quel tratto, minacciano di aumentare all’immissione successiva, dove chi si porta in direzione Varese ha poche decine di metri per attraversare la carreggiata.
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