GRANDI OPERE
Busto Arsizio: partono i lavori al Conventino
Il cantiere verrà concluso nel 2026. Spesa di 6.400.000 euro. Il sogno della piccola Brera

È il cuore della città, l’isolato attorno al quale si è andato formando in età medievale il borgo antico di Busto Arsizio. Da decenni la zona è in preda a un degrado plasticamente rappresentato dalla casa Canavesi-Bossi, meglio conosciuta come il Conventino: in realtà l’edificio, le cui origini vengono fatte risalire tra il XV e il XVI secolo, non ha mai avuto una destinazione religiosa, come il suo nomignolo farebbe supporre. Era infatti la residenza civile delle famiglie Canavesi-Bossi, paragonabile alla struttura di un convento soltanto per i loggiati presenti nelle due corti interne.
Le condizioni dell’immobile sono da tempo fatiscenti, ma la svolta è finalmente vicina. Entro la primavera aprirà il cantiere che porterà all’agognata ristrutturazione del Conventino: l’edificio verrà adibito in parte a residenza sociale (con i relativi servizi), ma ospiterà anche attività commerciali, per un quadro economico di spesa pari a 6.400.000 euro (il costo è lievitato nel tempo a causa dei rincari delle materie prime).
Provvidenziale è stato il Pnrr: Casa Canavesi-Bossi verrà infatti riqualificata con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare del programma Pinqua (il grande progetto in cui rientra anche il recupero dell’ex calzaturificio Borri).
Le risorse, insomma, ci sono. Le idee anche. Ora si tratta solo di passare all’azione, ma i tempi sono maturi, considerando che i lavori dovrebbero partire entro la primavera-estate per concludersi entro il 2026.
La sistemazione del Conventino potrebbe fare da volano per il rilancio di via Matteotti, e magari di altre strade limitrofe come via Carlo Tosi e via Ariberto da Intimiano, tutte a ridosso del centro storico e pedonale. Un isolato il cui potenziale è - almeno fino ad oggi - rimasto inespresso.
Anni fa si parlava del sogno di trasformare questo comparto nella “piccola Brera” di Busto. Un proposito rivelatosi utopistico, perché anno dopo anno gli edifici sono diventati sempre più vecchi e malconci, e il senso di abbandono e incuria è aumentato di pari passo.
Il restyling del Conventino si presenta perciò come un’opportunità unica e imperdibile per cominciare a invertire la rotta.
Ora la struttura, in attesa dei lavori, è recintata. All’interno la vegetazione cresce disordinata e selvatica. Le facciate portano tutti i segni della trascuratezza e del tempo che passa.
Negli anni scorsi c’è stato anche chi ne ha invocato la demolizione, prima che il Pnrr mettesse a disposizione le risorse per mettere mano alla struttura, peraltro tutelata dalla Soprintendenza.
Riportare a nuova vita il Conventino, e di conseguenza via Matteotti e i suoi vicoletti potenzialmente suggestivi e caratteristici, significherebbe rivitalizzare un angolo del centro troppo a lungo a trascurato.
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