CASE DI RIPOSO
«Provvidenza», primo caso
I contagi invadono le residenze per anziani: a Legnano altri otto gravi

Mancava solo Busto all’appello dei contagi nelle residenze per anziani. Da ieri, giovedì 19 marzo, purtroppo, anche alla Provvidenza è stato riscontrato il primo caso di coronavirus. Una notizia che ovviamente ha fatto esplodere la preoccupazione dei parenti degli ospiti, allo stesso modo in cui è avvenuto a Varese alla Fondazione Molina. Ben più grave, invece, è la situazione alla Sant’Erasmo di Legnano.
Qui Busto Arsizio
A risultare positivo al tampone è stato dunque un 85enne della Provvidenza, subito isolato nella struttura dell’Hospice, che la direzione ha provveduto a svuotare e sanificare. Per adesso nessuno degli operatori e degli anziani sottoposti a tampone è risultato infetto, ma è ancora presto per avere certezza che il problema non dilagherà. «Tutto il personale è stato preparato e allertato per far fronte all’eventualità - spiega il direttore sanitario Carlo Augusto Marazzini - quindi si sta lavorando per prestare la migliore assistenza possibile». Ieri il direttore generale Luca Trama, d’intesa con il presidente Ambrogio Gobbi e il sindaco Emanuele Antonelli, ha fatto avvisare tutte le famiglie: «L’impegno primario della Provvidenza è tutelare la salute dei più fragili e dei dipendenti che sono chiamati ad operare in un contesto difficile. Contiamo in questo momento sulla fiducia che le famiglie degli oltre 400 degenti hanno sempre riposto in noi».
Qui Varese
Allarme contagio anche alla Fondazione di Molina, dopo la morte, mercoledì, di un ospite trasferito domenica scorsa all’ospedale di Varese con febbre alta e difficoltà respiratorie e che era risultato positivo all’esame del tampone faringeo. Altri tre casi sono ora sotto osservazione in attesa dei referti degli esami per accertare una possibile infezione da Covid-19: si tratta di due anziani affidati alle cure dei medici del Circolo e di una terza persona, deceduta sempre in ospedale per l’aggravarsi di un quadro clinico già in parte compromesso. «I ricoveri - confermano dalla presidenza della casa di riposo – sono stati decisi sulla base di sintomi specifici». Intanto nel padiglione dove risiedeva l’ottantenne di cui è stata accertata la positività sono scattate misure di contenimento ancora più rigide di quelle adottate l’8 marzo con la sospensione delle visite dei parenti: sono state chiuse le sale del refettorio e i pasti vengono serviti agli ospiti nelle camere, sono stati intensificati gli interventi di sanificazione degli ambienti ed è stato deciso che personale dedicato all’assistenza, che opera con camici monouso, mascherine, guanti e occhiali, sarà in servizio solo all’interno di quel reparto.
Qui Legnano
Per quanto riguarda la Fondazione Sant’Erasmo di Legnano, la situazione è drammatica: nessun ricovero in ospedale per i pazienti in gravi condizioni, nessun tampone per ospiti e dipendenti che hanno febbre alta. Dopo il quinto decesso registrato mercoledì, ieri gli ospiti che in condizioni più o meno gravi mostravano i sintomi di un possibile contagio erano in tutto otto. Gravissime, invece, le condizioni dell’unica anziana risultata positiva al tampone. Dopo il contagio delle due operatrici sanitarie, l’appello del direttore generale Livio Frigoli è rimasto inascoltato: tra i dipendenti che si prendono cura dei 125 ospiti, una ventina sono oggi in malattia con sintomi che si spera possano risolversi rapidamente.
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