ANTRO DELLA TIGRE
Pro, cento figurine fanno la storia
Cresce il museo dedicato al secolo di vita dei colori biancoblù. Il taglio del nastro
Il Pro Patria Museum diventa sempre più ricco di storia, emozioni, nomi che evocano ricordi indelebili. Sabato 16 si è alzato il velo sulle ”100 figurine per entrare nella Storia”, la nuova sezione del museo in cui sono esposte le figurine con i nomi e cognomi di 100 tigrotti per cent’anni di storia (tifosi, giocatori, dirigenti, giornalisti).
È il risultato di un’iniziativa di grande successo – ideata dall’associazione culturale bustocca BrughieraCàDaMat – che nell’anno del centenario ha dato la possibilità ai tifosi di vedere il proprio nome, e quello di un proprio caro, inciso per sempre nella sala che ospita i cimeli della storia biancoblù. La donazione effettuata per ogni figurina è stata impiegata per abbellire e mettere in sicurezza il Museum (posto sotto la tribuna dello stadio “Speroni”).
Alla presenza della presidentessa Patrizia Testa, della squadra al gran completo, con lo staff tecnico e dirigenziale, il sindaco Emanuele Antonelli ha tagliato il nastro del rinnovato, e sempre più bello, “antro della Tigre”. L’esposizione delle 100 figurine è stato l’ultimo step di un percorso che – come ricorda Andrea Fazzari, curatore del Museum – ha permesso di dotare la sala «di un impianto d’allarme, cinque pannelli didascalici con la storia della Pro Patria, cinque vetrine espositrici, un armadio con la divisa del Centenario, l’Adamo tigrotto (opera di street art realizzata da “Urban Solid”, col contributo dell’amministrazione comunale, ndr), i podi degli “alfieri tigrotti” e dei capocannonieri biancoblù e il pannello con le 14 formazioni della Pro Patria di Serie A».
E da sabato 16, ecco le figurine, che hanno dato la possibilità a cento tifosi biancoblù di ricordare un proprio caro: non mancano, tra gli altri, i nomi di “cuori biancoblù” che ci hanno lasciato recentemente come Giovanni Garavaglia, Gigi Salmerigo, Carlo Merlo (per tutti “Merlino”), Alessandro “Nano” Pocorobba (figlio di Vittorio, ex difensore della Pro degli anni ‘80).
Ieri mattina Christian Crespi ha citato anche l’indimenticabile Andrea Cecotti (di cui lo scorso 14 novembre è caduto il 32esimo anniversario dalla scomparsa), auspicando che la città di Busto possa ricordare degnamente un ragazzo che, di fatto, è morto indossando la maglia della Pro Patria. L’auspicio di Matteo Tosi (presidente di BrughieraCaDaMat) è che possa presto nascere un’associazione che si occupi stabilmente del Pro Patria Museum.
«La Pro Patria è Busto – sottolinea il sindaco Antonelli – ogni nuovo giocatore della Pro dovrebbe visitare il museo per capire cosa significa vestire questa maglia». Per l’amministrazione comunale erano presenti anche l’assessore Paola Magugliani (che si è attivata per far realizzare l’Adamo tigrotto), i consiglieri Alberto Armiraglio (già presidente onorario della Pro), Orazio Tallarida e Valentina Verga. Sul muro esterno del museo, il tifoso Massi Toia ha inciso le parole del famoso articolo di Bruno Roghi in cui per la prima volta i giocatori della Pro sono stati definiti “tigrotti”.
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