IL CASO
Strage di auto a due passi dai vigili
Anonimo colpisce da mesi rigando le carrozzerie. Sale l’allarme
C’è qualcuno che, da almeno un anno, si diverte a rigare le macchine in sosta nel parcheggio pubblico fra via Alberto Da Giussano e viale Cadorna. Un genere di vandalismo non certo nuovo alle cronache, purtroppo. Lì, attorno all’edicola, il numero dei mezzi danneggiati con un punteruolo non si conta più. E nelle ultime settimane, stando alle testimonianze raccolte, il fenomeno sarebbe purtroppo ripreso con forza.
L’aspetto paradossale è che quest’area pericolosa si trova non solo a due passi dal centro storico, ma addirittura a trenta metri dal comando di polizia locale. Insomma, una sfida bella e buona che finora è stata vinta, perché di elementi per risalire al responsabile non ci sarebbe assolutamente traccia.
Che si tratti di cattiveria bella e buona e non di ripicca verso qualcuno, lo direbbero sia il numero di persone colpite da queste incursioni, sia il fatto che in molti casi si tratta di cittadini di passaggio, che neppure abitano da quelle parti.
Insomma, se il fenomeno delle carrozzerie rigate è una costante negli anni, ma di solito viene fatta risalire a piccoli dispetti di cortile, magari per un parcheggio indesiderato, in questo caso pare trattarsi di qualcosa di diverso e anche più inquietante, a ben guardare.
Eppure il punto è che la stessa situazione si sta registrando anche in altre parti della città, accomunate al massimo dal fatto che si tratta di zone che in certi orari sono molto utilizzate per lasciare le auto. È il caso di via Castelfidardo, area che da sempre fa discutere perché trovare un posto libero di giorno, con il Tribunale e gli altri uffici funzionanti, è una bella impresa. Eppure le numerose segnalazioni di veicoli ritrovati con le portiere segnate stanno crescendo in queste ultime settimane senza che ci sia una ragione specifica a dare una spiegazione. Lo stesso avviene in via del Bosco, al confine con Castellanza, dove le azioni di vandalismo ricompaiono ciclicamente. Come a dire che c’è qualcuno, ma a questo punto più d’uno vista la diffusione del fenomeno, che va a sfogare in modo assurdo la propria rabbia sulle macchine in sosta. Il tutto lasciando alle malcapitate vittime l’auto rovinata e l’onere di sobbarcarsi tutte le spese di riparazione.
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