IL CASO
«Vi ammazzo tutte e due». Allontanato
Avrebbe maltrattato per 18 anni moglie e figlia. L’uomo è stato colpito da divieto di avvicinamento emanato dal gip

Lei lotta disperatamente in sala di rianimazione, tra la vita e la morte.
Lui da ieri ha il divieto assoluto di avvicinarsi alla moglie e alla loro figlia, emesso dal gip Piera Bossi che ha raccolto copiosi elementi contro il cinquantaseienne. Stando alle indagini coordinate dal pubblico ministero Rossella Incardona, da diciotto anni l’uomo maltratta, denigra e opprime le due vittime, con particolare accanimento nei confronti della ragazza.
Qualche giorno fa la moglie scrisse un biglietto: «Perdonatemi, ma il dolore è immenso». E poi si gettò nel vuoto, decisa a farla finita. È in prognosi riservata quindi nemmeno sa che nel frattempo è intervenuta l’autorità giudiziaria.
Nei prossimi giorni l’indagato - difeso dall’avvocato Ermanno Talamone - verrà interrogato dal giudice.
È stata la figlia a rivelare agli inquirenti la drammaticità dei rapporti familiari. Giusto per avere un’idea della cappa che il cinquantaseienne imponeva in casa, la ventiduenne in vita sua non ha mai visto il mare. Solo a 6 anni le venne concessa una gita in montagna.
Moltissimi gli episodi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, di violenza psicologica e fisica che si potrebbero raccontare. Per esempio, i toni con cui l’uomo si rivolgeva alle sue vittime: «Starei meglio senza di voi, cosa ci fate a questo mondo, siete inutili, vi ammazzo tutte e due. Sei buona solo a fare il sapone, siete tarate, siete sceme».
La ventiduenne sarebbe cresciuta a colpi di umiliazioni: «Non voglio una figlia grassa come te, se tornassi indietro abortirei». A otto anni la bambina venne picchiata con il guinzaglio del cane sulla pancia perché non sapeva dare gli ordini giusti all’animale. Un giorno le dette uno schiaffone che le fece sanguinare il labbro e, una volta a tavola per il pranzo, il padre si compiacque: «Mi fa piacere che ti faccia male, la prossima volta impari». Il tutto sotto gli occhi di una moglie terrorizzata, a quanto pare incapace di mettere in salvo se stessa e la figlia.
Perché, per quanto lui non le abbia mai riservato percosse, gli insulti e le minacce erano frequentissimi. «Nessuno ti prenderebbe a lavorare, non sei una donna, non sei una moglie, sei l’origine delle mie disgrazie».
Le vacanze erano un’utopia, lo scorso Natale avrebbe pure negato loro il pranzo festivo dalla nonna. All’inizio di gennaio una minaccia a dir poco inquietante: «Se voi ve ne andate via, io vi distruggo la vita, ammazzo tutti perché non ho più niente da perdere». In pratica una condanna all’eterna sofferenza.
Possibile che il tentativo della quarantaduenne di togliersi la vita abbia a che fare con le penose condizioni esistenziali sopportate? È quello che stanno cercando di accertare gli inquirenti.
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