CIRCOLAZIONE
Multe alle bici. E insulti
Pugno di ferro della polizia locale contro chi viaggia contromano e col telefonino
I ciclisti? Sono uguali a tutti gli altri utenti della strada. Quindi da proteggere dai rischi di ogni genere, trattandosi oltretutto di un’utenza debole, ma anche da punire quando si rendono protagonisti di comportamenti pericolosi per loro e per gli altri.
Tant’è vero che, negli ultimi tempi, gli agenti del comando di via Molino - capitanati da Claudio Vegetti - hanno intensificato le operazioni di verifica nei confronti di chi si sposta in sella per la città. Senza risparmiare sanzioni quando notano manovre vietate.
VERBALE E INSULTO
Purtroppo, questa attenzione intensificata nei confronti delle due ruote, spesso viene mal vista da chi si ritrova con il conto da pagare. È capitato ad esempio sabato scorso, davanti a diversi testimoni, in una strada attorno al centro, quando una donna è stata fermata da un vigile per una doppia violazione. Da un lato, infatti, stava percorrendo contromano una strada a senso unico, dall’altro la sua attenzione era decisamente ridotta dal fatto che stava tranquillamente chiacchierando al cellulare, in pratica tenendo una sola mano sul manubrio. Una doppia infrazione che le è costata una multa da oltre 300 euro e che lei ha ritirato con stizza, scandendo un insulto diretto a chi gliela consegnava.
Ciò anche a dimostrazione di come il rispetto e la paura per le divise sia molto affievolito. In ogni caso la contravvenzione c’è ed andrà saldata per evitare guai.
UNA STORIA COMPLICATA
Ma non è la prima volta che La Prealpina racconta storie del genere. In passato, anzi, sono stati gli stessi ciclisti multati a protestare in prima persona per essere stati fermati e verbalizzati. È successo a chi imboccava pedalando un senso unico alla rovescia, a chi appunto era impegnato al telefonino, oppure a chi passava col semaforo rosso gettando una sguardo veloce attorno. Ogni volta il loro appello-lamentela era legato al fatto che «se la prendono con un povero ciclista, trattandolo come un delinquente, quando invece ci sono automobilisti che fanno manovre pericolose che non vengono sanzionate». Ma nella sostanza la violazione, stando al codice della strada, c’è tutta e non lascia spazio all’appello. Vale anche per chi non è dotato di fanalini omologati la sera. Oppure per chi non utilizza le piste ciclabili laddove esistono.
DALLA PARTE DEGLI AGENTI
È anche per gli episodi di intemperanza che ieri, nei discorsi di saluto al maxi-corso di formazione della polizia locale, che il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore Max Rogora hanno voluto lanciare un segnale di appoggio agli agenti, «perché fate un lavoro che spesso non viene compreso». E fra le tante attività di controllo che rischiano di raccogliere gli strali dei cittadini colti in fallo, c’è appunto la verifica dedicata alle due ruote, su cui il comando ha deciso di insistere con una certa decisione. Lì, come detto, oltre alla protesta è in agguato l’insulto. Che poi, se l’agente dovesse perdere la pazienza, aggiungerebbe al verbale anche la denuncia.
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