VIA PER CASSANO
Carcere affollato: 447 in cella
Il direttore: «Ancora venti persone e siamo al sold out». Si attendono nuove regole

«Ancora una ventina di detenuti e siamo al sold out». È amara la considerazione del direttore della casa circondariale. Ora le persone accolte sono 447, siamo tornati ai livelli della triste esperienza di sovraffollamento di qualche anno fa. E, se nulla cambia, a giorni, la struttura di via Per Cassano non potrà accogliere altri carcerati.
«Il quadro, seppur di poco, è peggiorato rispetto a un paio di mesi fa - spiega Orazio Sorrentini - Siamo a quota 447, ma da un punto di vista formale il Dipartimento di amministrazione penitenziaria non ravvisa ancora violazioni delle normative. Una parte della giurisprudenza legata a sentenze della Cassazione dice che bisognerebbe considerare i 3 metri quadrati minimi pro capite al netto della presenza di letti e armadi. Per il Dipartimento, invece, quei tre metri quadrati vanno considerati al lordo». Ci spieghi meglio? «Abbiamo camere detentive nelle quali la superficie è di 9 metri quadrati e sono recluse tre persone: garantendo loro la possibilità di trascorrere gran parte del tempo diurno fuori dalla camera, siamo formalmente a posto. Ma qualche sentenza dice di tenere conto di tre metri calpestabili, un passaggio non ancora definito a livello giurisprudenziale con piena sicurezza».
Insomma, siamo sopra la soglia limite, ma ancora non scatta l’allarme rosso grazie a dettagli formali.
Cosa vi potrebbe aiutare?
«Un ampliamento della possibilità di accedere a misure alternative al carcere». Come qualche anno fa? «In passato risultava decisivo l’aumento dello sconto di pena - chiarisce Sorrentini - La liberazione anticipata speciale riduceva la pena addirittura di 150 giorni, quasi metà tempo per ogni anno. Per i detenuti che si fossero comportanti nel modo ideale. Adesso la riforma stabilisce che quando tu hai una parte residua di pena, addirittura fino a 4 anni, puoi accedere a misure alternative, come l’affidamento in prova ai servizi sociali».
Questo accade solo sulla base della durata della condanna? «No, spetta ai magistrati di sorveglianza stabilire se il detenuto sia meritevole. Dipende dai reati commessi e dal comportamento in cella. In sostanza, se avevi una buona condotta una volta uscivi prima del dovuto. Adesso dovresti uscire, ma restando in carico all’amministrazione penitenziaria, tramite misure alternative alla detenzione. Sei fuori, ma non sei libero, resti soggetto a precise prescrizioni, anche se hai un lavoro. La pena non si riduce, viene scontata fuori dal carcere e questo potrebbe alleviare un po’ la tensione. Nell’ala nuova, con camere più ampie, da 20 metri quadrati, possiamo accogliere sei detenuti, ma in letti a castello. E, con tre livelli, si sommano rischi di caduta di cui dovremmo rispondere».
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