CONSIGLIO COMUNALE
Busto, caso derivati: «Il discorso non è chiuso»

«Metta via spumante e pasticcini, non è ancora il momento di esultare». Ha usato il sarcasmo il sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, per rispondere al consigliere di “Busto al Centro” Gianluca Castiglioni sul caso derivati. Ieri sera, martedì 15 aprile, in consiglio comunale è approdata l’interrogazione con cui “BaC” chiedeva al sindaco di aggiornare l’assise dopo che la Cassazione ha rinviato alla Corte d’appello la sentenza sulla validità dei contratti derivati, stipulati tra il Comune di Busto e Deutsche Bank nel 2007. Una causa che finora è costata un salasso a Palazzo Gilardoni.
LE ACCUSE
Il sindaco ha accusato Castiglioni (e in generale Busto al Centro, il movimento civico coordinato da Gianfranco Bottini) di «remare contro» l’amministrazione, augurandosi che il Comune perda la causa. «Le consiglio di mettere via pasticcini e champagne, anzi lo spumante, visto che ci tengo alla mia nazione - così il sindaco ha redarguito Castiglioni -. Contrariamente a quel che pensa, il discorso è tutt’altro che chiuso. Lei ha fatto un’interrogazione senza leggere la sentenza della Cassazione. La quale ha semplicemente detto alla Corte d’appello: perché non decidere voi? Ci sono già delle sentenze su cui basarvi».
PARTITA APERTA
Il primo cittadino fa presente insomma che la partita è apertissima: ora toccherà alla Corte d’appello decidere sulla validità dei contratti, e se la sentenza dovesse essere negativa per Busto, ci sarebbe ancora la possibilità di ricorrere in Cassazione. «È nostro dovere provare a recuperare i 4 milioni persi, e magari anche gli altri 18 milioni (rispettivamente l’importo delle spese legali e dei differenziali negativi, ndr)».
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