IL CASO
Trenta colpi in due settimane
Commercianti sotto attacco. C’è chi ha organizzato turni di guardia

Il furto di una manciata di monetine ormai non fa più notizia, ma quando i derubati cominciano a diventare venti o trenta, allora la situazione si fa spiacevole.
Tanto più che gira e rigira a subire sono sempre gli stessi: una società che piazza distributori automatici di gadget e palline, ad esempio, di furti ne ha già registrati sette. «Tanto varrebbe lasciare il cassettino delle monete aperto - dice sconsolato il titolare -. Almeno eviterei il danno ai distributori».
A Busto Garolfo i problemi sono iniziati un paio di settimane fa, quando un ladruncolo che evidentemente si accontenta di poco aveva iniziato a forzare le porte dei negozi per prendere qualche monetina che i commercianti lasciavano in cassa. Qualche colpo era andato a segno, qualche altro no. Forse ad agire è un ladro solo, forse invece sono diversi: di fatto, da allora i furti si sono moltiplicati, prendendo di mira praticamente tutti i negozi di Busto Garolfo e della frazione di Olcella.
Tra i tanti, c’è anche chi derubato una volta ha fatto giusto in tempo a fare aggiustare la serratura del negozio, per poi subire una nuova visita. Di solito il ladro colpisce tra le 2 e le 3 del mattino, ma sono stati registrati colpi anche alle 6 e a mezzogiorno. Tra gli obiettivi anche la piscina comunale e il campo sportivo: anche lì tanti danni per un pugno di euro. «Finora i commercianti hanno subito una ventina di furti - dice un barista -. Non è tanto per le monetine che spariscono, quanto per i danni a porte e infissi, che evidentemente sono forzati con un piede di porco. Le riparazioni costano centinaia di euro: già i guadagni sono quello che sono, queste spese straordinarie rischiano di metterci in ginocchio».
Tutti coloro che hanno subito un furto si sono puntualmente presentati nella caserma dei carabinieri per presentare denuncia: i militari hanno raddoppiato i controlli, il problema per le forze dell’ordine è riuscire a prendere il ladro con le mani nel sacco.
Così i negozianti si sono organizzati in una chat, dando vita a una sorta di gruppo di mutuo soccorso: dove ha colpito il ladro stanotte? cosa ha preso? Quali sono i negozi che rischiano di più? C’è chi per tentare di sorprendere il ladro si è fermato a dormire in negozio, chi invece ha raccolto qualche amico e ha passato la notte tra ieri e ieri l’altro girando in auto per cercare di sorprendere il ladro. Ieri non si sono registrati nuovi furti, ma il timore è che la tregua non possa durare a lungo.
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