L’ALLARME
Busto invasa dai ladri. Anche col Covid
I criminali sfidano il lockdown: escalation di furti ed episodi

Per i professionisti del crimine, il lockdown è un grosso problema. Ma neppure in un periodo di restrizioni e controlli, si stanno fermando. Soprattutto a Busto Arsizio. Stanno solo modificando le loro tecniche e concentrando le proprie attenzioni sui furti per strada.
In particolare la minaccia più incombente riguarda chi si ferma a prelevare al bancomat, specie nelle zone attorno al centro storico che sono quelle dove fino alle 18 c’è un po’ di viavai in questo periodo.
Ecco così che pochi giorni fa un bustese è stato derubato di quasi mille euro, con una modalità inquietante. In pratica lui ha preso allo sportello la consistente somma perché di lì a poco avrebbe dovuto presentarsi in una vicina assicurazione a saldare il conto. Ma i componenti di una banda (come confermato dalle immagini, purtroppo non nitide, degli impianti di videosorveglianza) lo hanno sorvegliato, quindi lo hanno seguito e, quando è entrato nel cancello per salire all’agenzia a cui era diretto, è stato affiancato da un uomo. Che è entrato con lui nell’ascensore. Ed è in quei momenti che, con destrezza, gli ha sfilato i soldi dal borsello, senza che questi se ne accorgesse, se non nel momento in cui si è trovato davanti allo sportello e non ha più trovato il denaro appena prelevato.
Questo, però, non è l’unico episodio della serie. La tecnica è più o meno sempre la stessa: controllare chi prende soldi dal proprio conto e trovare il modo di avvicinarlo e distrarlo per realizzare il colpo. Possibilmente senza mai violenza e minacce, perché i malviventi sanno bene che quella linea che separa il furto dalla rapina è anche il discrimine che - anche in caso di arresto - permetterebbe comunque di affrontare il processo con un reato “leggero”, sempre con l’imputato a piede libero.
A dimostrazione di come il pressing della criminalità non si allenti neanche adesso, lo conferma un piccolo ma inquietante episodio occorso ieri mattina, lunedì 16, quando la volante ha intercettato delle nomadi che dalla stazione Nord si stavano portando verso il centro. A domanda sul perché fossero in giro in trasferta, hanno risposto di non avere la televisione e di voler fare una passeggiata. I poliziotti le hanno accompagnate in commissariato per il classico riconoscimento, senza però avere nulla in mano per trattenerle. Ma l’obiettivo era chiaro: andare nel salotto buono, puntare qualcuno degli anziani a passeggio e cercare di derubarlo.
Abbraccio e il Rolex scompare
Fra i tipi di reato che imperversano in questo periodo, c’è il furto di orologi preziosi. La tecnica è sempre quella: far sì che qualcuno (spesso una ragazza) riesca ad avvicinarsi a chi lo porta al polso in modo da sfilarglielo con destrezza. È successo pochi giorni fa in via Dante quando un uomo, uscito da un ufficio e salito in macchina, ha visto salire sul sedile del passeggero una giovane che non conosceva e che lo voleva salutare calorosamente, abbracciandolo. La vittima, presa di sorpresa, oltretutto allarmata non solo da quella presenza ma anche dal possibile contagio, l’ha scacciata dall’abitacolo velocemente. Ma poco dopo, mentre la ragazza si allontanava (c’è sempre qualcuno in un’altra macchina ad attenderla), si è accorto che gli era sparito il Rolex dal polso.
Anche il mercato sotto assedio
Altro pericolo fortissimo in tempo di lockdown, riguarda i classici borseggi. In particolare è dalle parti del mercato che la tecnica viene ancora usata a più riprese. Due settimane fa a un signore che si era presentato in piazzale Bersaglieri a fare compere, è sparito il portafogli mentre scendeva dalla macchina. Anche in questo caso pare che sia stata una ragazza (l’unica che gli è passata accanto) a sfilarglielo dalla tasca. D’altronde la zona delle bancarelle è una delle poche, in questo periodo di restrizioni, in cui ancora c’è un discreto viavai di persone, trattandosi di un luogo all’aperto e oltretutto senza una sicurezza interna (e neppure videocamere di sorveglianza) come avviene invece nei supermercati.
Borsano invasa da finti addetti
Il numero più alto di furti, perlomeno di quelli tentati, riguarda quelli legati alle truffe. Prima del week end a Borsano (ma anche a Sacconago), giravano alcuni finti tecnici del gas e dell’elettricità che si presentavano alla porta delle case - specie quelle abitate da anziani soli - cercando di farsi aprire per presunti controlli alla rete. Ovviamente è tutto un raggiro, perché in caso di accesso all’abitazione, i finti addetti mirano a distrarre il proprietario e a setacciare la casa per rubare gioielli. E, sempre nei giorni scorsi, soltanto a Busto due segnalazioni di anziani che hanno ricevuto telefonate in cui qualcuno diceva loro che il figlio era ricoverato per Covid e sarebbe passato a ritirare soldi per le spese urgenti di assistenza.
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