LO SFOGO
«È tutta colpa del sindaco»
L’avvocato Cramis dopo l’incidente in monopattino: «Viabilità pessima»
Sta piano piano assorbendo la botta, l’avvocato Francesca Cramis. Era il segreto di Pulcinella l’identità della donna che giovedì è volata sull’asfalto di viale Diaz mentre conduceva il monopattino elettrico e ora che i giorni di osservazione sono scaramanticamente trascorsi l’avvocato lo dice chiaramente: «L’incidente l’ho fatto perché questa è una città vergognosa dal punto di vista viabilistico. Se ci fosse la rete di piste ciclabili auspicata e promessa dal sindaco Emanuele Antonelli, chi adotta la mobilità sostenibile ed ecologica non correrebbe il rischio di essere travolto e magari ucciso», rampogna Cramis ancora dolorante e tumefatta.
«A Milano l’uso del monopattino è diffusissimo, i percorsi ci sono. Per non parlare di Olgiate Olona, dove la rete è efficientissima e consente di andare ovunque in massima sicurezza. Ma una città come Busto è possibile che non si attrezzi?».
Un occhio non le si apre ancora, l’altro non è in perfetta forma. Nella testa le si è aperto uno squarcio. «E tutto perché ho sentito arrivare una macchina che temevo mi tagliasse la strada», racconta l’avvocato. «Dopo la paralisi totale imposta dalla pandemia, si è cercato di dare una seria svolta ecologica alle nostre abitudini, tanto è vero che sono stati istituiti anche i bonus bicicletta. Ma l’amministrazione di Busto cosa fa per agevolare questa tendenza salutare e ambientale? Toglie i posteggi liberi dal tribunale e fa costruire un parcheggio che nessuno sta utilizzando perché è a pagamento. È sempre vuoto. Gli amministratori dovrebbero piuttosto eliminare i posteggi da alcuni snodi viabilistici critici e da alcune arterie portanti, così da consentire la circolazione ai velocipidi. Così anche gli anziani potrebbero muoversi in bicicletta in tutta sicurezza. Invece creano una rotonda davanti alla procura la cui reale funzionalità avremo modo di testare quando finalmente i lavori saranno finiti. Per quel rondò, ho saputo, la giunta ha progetti sfarzosi ma credo ci fossero altre priorità e urgenze da sanare in termini urbanistici». Ma è inutile rimuginare. Per quante aiuole fiorite possano adornare i rondò, Busto non sarà mai una città giardino.
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