LA PROTESTA
Busto, «Non riusciamo a dormire»
I residenti di viale Boccaccio e dintorni contro un locale notturno

«Da anni non riusciamo più a dormire per una notte intera. È una situazione inaccettabile». La protesta arriva da viale Boccaccio, in particolare nella zona più vicina al disco-lounge bar Studio 54 (che si trova all’angolo con via Bergamo). Un locale molto frequentato, attivo da diversi anni in un’area densamente abitata del quartiere di Sant’Edoardo.
COSA SUCCEDE
A provocare le ire dei residenti è soprattutto il fatto che, a notte fonda, sui marciapiedi fuori dal locale si radunino gruppi di ragazzi che parlano ad alta voce, urlano, talvolta litigano anche pesantemente. Questo - stando a quanto riferiscono i cittadini - succede regolarmente, fino alle ore piccole, impedendo ai vicini di riposare in serenità.
Tra i residenti c’è chi si è rivolto direttamente al sindaco Emanuele Antonelli, invitandolo a intervenire per tutelare i cittadini che vogliono (legittimamente) dormire di notte. Lo “Studio” chiude alle 3 del mattino tutti i giorni, dal lunedì alla domenica.
«A VOLTE SI VERIFICANO RISSE»
«Ma già dalle 2 molte persone si concentrano sul marciapiede antistante l’ingresso del locale – racconta un residente -. Per la maggior parte sono persone molto giovani, che sino all’alba si intrattengono in via Bergamo e viale Boccaccio, parlando ad altissima voce, il più delle volte urlando e litigando in maniera sguaiata, senza alcun pensiero per le persone che a quell’ora vorrebbero giustamente riposare». Il cittadino riferisce di «aver assistito personalmente a episodi che vanno ben oltre le “semplici” urla: a volte si sono verificate vere e proprie risse, che hanno portato in alcune occasioni alla sospensione provvisoria della licenza (nel 2019 il disco-lounge bar di via Bergamo venne chiuso per un mese dalla Questura)».
«LA SITUAZIONE È INTOLLERABILE»
Chi abita in zona rimarca: «La situazione è intollerabile. In questi anni abbiamo dovuto chiamare più volte le forze dell’ordine, anche una quindicina di giorni fa». I residenti dicono di essere letteralmente esasperati: «Non si dorme mai, non ne possiamo più. È una situazione che va a incidere sulla nostra salute psico-fisica, perché non c’è verso di chiudere occhio per un’intera nottata di fila. A un certo punto veniamo svegliati da grida e schiamazzi». Per i residenti (o, quantomeno, per molti di loro) la misura è colma. Abbiamo provato a chiedere una replica al titolare del locale, il quale ha preferito non commentare. Restiamo a disposizione qualora volesse prossimamente intervenire sulla questione.
LAMENTELE ANCHE DA SANT’ANNA
Si aggiungono le lamentele arrivate nelle scorse settimane dal quartiere di Sant’Anna, per la musica ad alto volume provenienti da alcuni locali dei dintorni. Qualche anno fa, sempre a Sant’Anna, ci furono lamentele a non finire per la musica latinoamericana del festival LatinFiexpo (ora emigrato altrove). Insomma, la convivenza tra residenti e locali non è mai semplice (ricordiamo anche il caso dell’ex “A me mi” di via Cardinal Tosi all’angolo con via Roma). La soluzione non può che essere il buon senso da entrambe le parti.
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