SERIE D
Città di Varese, si gioca
Biancorossi finalmente in campo a Imperia (ore 14.30, diretta su Sportitalia) dopo un mese di stop

«Niente alibi, pensiamo a giocare». Già, è ormai diventato stucchevole parlare di Covid-19, stop forzati e attività a singhiozzo. Se la Lnd se la piglia comoda prendendo decisioni relative a giugno ma annaspando per quanto riguarda l’oggi, le squadre che hanno la fortuna di poter scendere in campo devono approfittarne per buttare fuori tutto nell’arco di novanta minuti.
E il domani... chissà. Vivere alla giornata è diventato la specialità, più che per chiunque altro, del Città di Varese che oggi pomeriggio (ore 14.30, diretta tv su Sportitalia, canale 60 DTT), salvo sorprese della mattinata, torna a giocare una partita a un mese di distanza dall’ultima uscita, la sconfitta per 1-0 al Franco Ossola contro il Pont Donnaz.
E le parole di apertura, pronunciate da David Sassarini, manifestano lo stato d’animo dei biancorossi alla vigilia della trasferta al “Nino Ciccione”: perché a questo punto l’unica cosa che conta è disputare una grande gara, lasciando tutto il resto negli spogliatoi e portandosi dietro la consapevolezza che la stagione inizia oggi e potrebbe fermarsi già domani. «Navighiamo a vista perché il futuro è un’incognita» ribadisce il tecnico che guiderà dalla panchina la squadra nella sua Liguria: l’Imperia (nessun precedente, solo uno 0-1 della Ignis Cassinetta nella stagione 72/73) è squadra rognosa, che fa del ritmo e della sostanza la propria cifra ma che, al contempo, viaggia ad alti e bassi, con 2 vittorie e 4 sconfitte fin qui: «Ma quei successi - precisa il mister - sono relativi alle ultime due gare casalinghe (contro Chieri, 1-0, e Sestri Levante, 2-0, ndr) e questo significa che sul loro terreno sanno tirare fuori qualcosa di più».
Squadra solida che, quando segna, non subisce e quando subisce, non segna... «Non guardiamo a loro ma a noi e lo faccio con fiducia perché in questi dieci giorni di allenamenti ho visto una squadra che ha voglia di giocare la partita ed è questo l’aspetto più importante in una fase che, se non affrontata con lo spirito giusto, può toglierti un pizzico di convinzione».
Già, ma che Città di Varese sarà? Sassarini deve rinunciare, tra un problema e l’altro, a Siaulys in porta, Nicastri, Malvestiti, Negri e Simonetto in difesa, Disabato e Scampini in mezzo e Mobilio davanti. «Ma per fortuna i nostri uomini mercato (Gianni Califano e Andrea Scandola, ndr) hanno lavorato bene anticipando qualsiasi emergenza e mettendomi a disposizione un organico ampio». E proprio l’ultimo arrivato Cotardo (2000) potrebbe debuttare tra i pali con Viscomi e Parpinel (2001) (o Mapelli) al centro, Ammirati a destra e Petito (2002), Snidarcig (2001) e Guitto davanti alla retroguardia. In attacco dovrebbe esserci finalmente l’esordio di Lillo come prima punta e alle sue spalle la scelta è ampa con i vari Otelè (2000), Minaj (2001), Balla, Capelli e Mamah a contendersi tre maglie. Sempre che Sassarini non opti per il centravanti di peso (Fall) arretrando Lillo.
Tutte ipotesi, perché è impossibile conoscere lo stato fisico della squadra e il primo a cercare verifiche sarà lo stesso allenatore: «Io ho visto molto bene il gruppo - afferma -, abbiamo lavorato tanto sia negli ultimi 10 giorni sul campo che nei 14 precedenti nei quali ognuno si è allenato a casa seguendo istruzioni precise. Al rientro li ho trovati brillanti ma chiaramente ci manca l’asticella che solo la partita ti può dare».
Il tecnico imperiese Alessandro Lupo (oggi squalificato) parla del Città di Varese come della «squadra in potenza più forte del campionato». Pretattica? «Non so, quello che è certo è che la mia squadra ha dei valori» chiosa Sassarini. Che questi valori si augura di vederli sul campo oggi. E il domani... chissà.
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