ULTIMO ATTO
Pro Patria contro il Sangiuliano, Vargas saluta
Oggi a Seregno (ore 17.30) la sfida col Sangiuliano che chiude la regular season. Spiraglio playoff più teorico che reale. Il mister: «Finito il mio ciclo»

L’ultimo atto della stagione regolare. E l’addio anticipato di Jorge Vargas per il quale, tranne clamorose combinazioni positive in grado di regalare la post season (ipotesi difficilissima), quella di oggi, sabato 22 aprile, sarà l’ultima panchina con i biancoblù. Dopo la salvezza aritmetica conquistata col rocambolesco pareggio contro il Piacenza, la Pro Patria chiude il campionato oggi a Seregno (calcio d’inizio alle 17.30) contro un Sangiuliano a caccia di punti per tentare una salvezza diretta non impossibile ma difficile e comunque legata ai risultati di altre squadre.
SPIRAGLIO PLAYOFF
I biancoblù (47 punti all’attivo) sulla carta avrebbero invece, sulla carta, la possibilità di accedere ai playoff, con una vittoria (possibilmente larga) come condizione cardine e poi tutta una serie di congiunture favorevoli connesse ai risultati di Renate (50 punti) e Juve Next Gen (49): sconfitta o pari dei bianconeri sul campo della Virtus Verona, kappaò del Renate ad Arzignano. Il tutto tenendo presente che in caso di appaiamento alla “giovane” Juventus andrebbe recuperato l’attuale gap di 4 reti nella differenza reti. Più teoria che reale opportunità, ma la possibilità esiste.
I MOTIVI DELL’ADDIO
La certezza, intanto, è l’addio del tecnico Jorge Vargas. Perchè? «Perché penso che una persona che capisce di aver terminato un ciclo lo deve chiudere davvero - le parole dell’allenatore -. Penso che sia la cosa giusta. Era difficile fare più di quanto fatto. Certo, proveremo comunque ad entrare nei playoff, ce la giocheremo fino alla fine». Ma il ciclo è finito: «Questo è il calcio».
IL VISSUTO
Vargas ha maturato un’esperienza importante a Busto: che cosa lascia questa annata al giovane mister cileno? «Ho ritrovato le dinamiche di calcio che ho conosciuto quando giocavo, il pallone è sempre il solito. Se uno costruisce un gruppo forte e i giocatori si allenano bene si può arrivare lontano. La chiarezza e l’onestà tra calciatori e staff tecnico è fondamentale per avere un rapporto diretto e serio. La motivazione e la fame fanno la differenza».
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