SERIE C
Sfila l’orgoglio biancoblù
Pro Patria, prima squadra e giovani uniti in un unico abbraccio durante la festa di presentazione della nuova stagione allo stadio Speroni

Il senso di appartenenza alla Pro Patria è tutto in quell’entusiasmante abbraccio finale tra i tigrotti della prima squadra e i ragazzini della scuola calcio.
Dal grande Mario Santana al più piccolo dei tigrottini, tutti appartenenti alla stessa famiglia biancoblù, come piace alla presidentessa Patrizia Testa.
Circa mille tifosi hanno partecipato martedì 4 settembre alla presentazione ufficiale della Pro Patria, svoltasi allo stadio “Carlo Speroni” con la conduzione dell’addetto stampa Nicolò Ramella.
Una grande festa che inaugura la storica stagione del centenario. Ed è emblematico che a dare il via alla serata sia stato il saluto del veterano dei tifosi, Giovanni Paciarotti, che il 16 novembre 2019 compirà un secolo di vita, proprio come la Pro Patria.
Una passione antica che si proietta nel futuro, garantito dai ragazzini della scuola calcio e del settore giovanile, presentati uno per uno tra gli applausi del pubblico.
Un applauso fragoroso viene indirizzato ad Andrea Vecchio, finalmente tornato a casa (allena l’Under 17 biancoblù).
A metà serata prende la parola l’applauditissima presidentessa, che ringrazia i genitori dei ragazzi del vivaio e presenta - per rappresentare tutti i tigrottini - i tre fratelli Marullo, (due gemelli del 2005 più un fratello più piccolo) che hanno scelto di iscriversi tutti insieme alla Pro Patria.
«Mi piace che i giovani concilino la passione per il calcio pulito con l’educazione e lo studio. Lo sport e la scuola aiutano a diventare grandi persone» - ha aggiunto Patrizia Testa prima di ringraziare i suoi collaboratori, a cominciare «da Sandro Turotti, artefice della nostra ricostruzione, e il mio socio fedele Nazareno Tiburzi».
È il momento delle istituzioni: intervengono il sindaco Emanuele Antonelli, la vice Isabella Tovaglieri, l’assessore allo Sport Gigi Farioli: tutti sottolineano l’importanza della Pro Patria come simbolo di Busto, mentre il sindaco emerito Gian Piero Rossi rimarca: «Patrizia Testa ha raccolto una bandiera cenciosa, l’ha lavata e ripulita, fino a issarla in cima al pennone».
Presentate le maglie ufficiali: la terza verde, la seconda grigio-nera, e ovviamente la prima, quella storica biancoblù - indossata da Stefania Salmerigo, figlia della presidentessa -, con la gradita novità del numero nero su fondo bianco, che sostituisce gli illeggibili numeri oro utilizzati nel precampionato. È il momento dell’ingresso della prima squadra, con i giocatori presentati all’americana, dal portiere Paolo Tornaghi fino a capitan Mario Santana, il più osannato a insieme a Disabato, Zaro e Colombo (curiosamente, anche un ragazzino del vivaio si chiama Riccardo Colombo, un casuale ma simbolico collegamento tra presente e futuro biancoblù).
I tigrotti entrano in campo tra due file di giovani della cantera, dando il cinque a ognuno di loro. Finisce con mister Ivan Javorcic che assicura di voler consolidare la Pro Patria in Serie C «col lavoro e la passione», mentre gli ultras accendono la torce e intonano i cori. Il cuore biancoblù batte anche per chi è in difficoltà: come i bambini del progetto Pollicino, a cui è stata devoluta una parte del ricavato delle foto dei tifosi con i giocatori.
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