SETTE LAGHI
Camping di Azzate, il Tar impone la bonifica
Toccherà al curatore fallimentare sgomberare l’area dai rifiuti

Il Tar non sospende le ordinanze del Comune di Azzate e la nuova curatrice fallimentare dovrà sgomberare al più presto l’area dell’ex camping dai rifiuti. Nessuna nuova invece sul fronte delle indagini penali, che procedono a rilento.
«Deve considerarsi prevalente l’interesse pubblico a una tempestiva rimozione dei fattori di pericolo ambientale presenti in situ», per queste ragioni, il Tribunale Amministrativo Regionale ha deciso di non sospendere le ordinanze del Comune di Azzate che imputavano alla curatela le operazioni di bonifica dell’ex camping Sette Laghi.
Il fallimento dovrà quindi procedere al più presto con la predisposizione di un piano per rimuovere i cumuli di macerie e metterlo in pratica. I tecnici di parte sono già stati interpellati e nelle scorse settimane hanno avuto l’autorizzazione ad entrare nell’area che è sotto sequestro da mesi.
Secondo la perizia effettuata a suo tempo dalla proprietà, e consegnata la settimana scorsa, la bonifica costerà un milione di euro. Cifra che potrebbe anche essere aumentata oggi, a causa della vegetazione che è cresciuta rigogliosa, inglobando le macerie.
Sul fronte delle indagini penali, che dovranno stabilire la responsabilità del disastro e del danno ambientale in un’area a ridosso del Lago di Varese, non ci sono invece novità. Anche il camping, benché siano spariti i sigilli, resta sotto sequestro.
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