L’ALLARME
Carceri affollate, Varese e Busto in maglia nera
Il procuratore generale: «Rischio scuola di criminalità»

«Gli istituti carcerari attualmente sono prevalentemente una scuola di criminalità con una percentuale molto alta di recidivi fra coloro che hanno espiato la loro pena in stato di custodia». Sono le parole del procuratore generale di Milano Francesca Nanni usate per illustrare il bilancio di responsabilità sociale 2019-2020 dell’ufficio da lei guidato e che ha compiti di sorveglianza sui magistrati requirenti del distretto della Corte d’Appello.
Nel documento presentato oggi, lunedì 29 novembre, assieme a quelli della Procura, del Tribunale e della Corte d’Appello, il pg ha aggiunto che «la situazione è ancor più grave (...) se si considera che la regione Lombardia, quanto a popolazione carceraria, detiene alcuni non invidiabili primati», rispetto al quadro nazionale: «Maggior numero di detenuti, maggior numero di detenuti stranieri, maggiore differenza fra numero di detenuti secondo la capienza regolamentare e numero di detenuti presenti».
Nel bilancio di responsabilità, inoltre, il procuratore generale ha sottolineato che «in corrispondenza dell’esplosione della pandemia», con i provvedimenti urgenti di concessione di misure alternative concessi dal magistrato di sorveglianza, «si è verificata una significativa riduzione della popolazione carceraria che fino ai mesi immediatamente precedenti si era mantenuta in linea con gli indici più alti di sovraffollamento registrati». Sovraffollamento i cui livelli, con riferimento al dato medio distrettuale, «nel perdurare dell’emergenza sanitaria», sono ulteriormente cresciuti del 1,86 per cento.
Secondo i dati raccolti, gli istituti maggiormente sovraffollati sono quelli di competenza dell’ufficio di sorveglianza di Varese, il cui l’indice medio è del 150 per cento, specialmente Busto Arsizio, Como e Varese. «Nettamente superiori alla media del distretto anche gli indici di affollamento» delle carceri di Lodi (144,44%) e Monza (149,99%) e della casa di reclusione di Vigevano (137,6%). Secondo il pg Nanni, questi sono «dati allarmanti» che creano «l’esigenza di una costante vigilanza degli istituti penitenziari da parte dei magistrati preposti» e portano «un consistente numero di reclami contro la carcerazione disumana e degradante».
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