Caronno, stalker col megafono: arrestato Fruttidigelso
Sessantenne non sopporta i cani e tormenta il vicinato

Con un megafono e l’altoparlante si piazzava sul balcone e urlava insulti, soprattutto alla vicina di casa, senza comunque disdegnare i passanti.
A Caronno Pertusella negli anni scorsi si era già distinto per le sue bizzarrie, quando disconosceva lo Stato e rivendicava il diritto a farsi riconoscere con il nome Moroni Fruttidigelso, dato dalla setta di cui fa parte.
ARRESTATO
Da venerdì il sessantenne - che da tempo si è trasferito a Canegrate - è in carcere con l’accusa di stalking. Non è stata un’impresa facile catturarlo: quando i carabinieri di Parabiago, settimana scorsa, si sono presentati alla porta per notificargli la misure cautelare emessa dal gip Stefano Colombo, Fruttidigelso non solo non ha aperto, ma ha anche appoggiato una scala a pioli all’esterno della finestra ed è scappato. È stato trovato giorni dopo a casa del fratello a Rho.
L’INTERROGATORIO
Ieri, lunedì 3 aprile, l’uomo è stato interrogato in carcere: sebbene si sia avvalso della facoltà di non rispondere, ha voluto spiegare i due motivi che minano il suo equilibrio: l’allergia ai metalli e l’iperacusia.
Per questo, da oltre un anno, aggrediva e tormentava la donna: non tollerava il latrato dei suoi cani. I suoi proclami erano di tenore delirante: «Siete mafiosi, aiutate la sanità pubblica a guadagnare illecitamente perché i cani portano malattie, siete tutti complici, ci hanno avvelenato con i vaccini», urlava con l’altoparlante esplodendo talvolta colpi con la pistola scacciacani.
Un giorno appese fuori di casa un cartellone con le foto dei vicini appiccicate sopra e curiosi ammonimenti: «Attenzione, inquinamento da germi patogeni zoonotici, frutto dell’associazione mafiosa tra le istituzioni e i delatori di mafia». La sua principale vittima gli suonò il campanello per chiedere spiegazioni e oltre a prendersi una valanga di insulti si prese pure le bastonate in faccia, refertate all’ospedale e giudicate guaribili in venti giorni. La donna, ormai provata se non addirittura sull’orlo della depressione, decise di sporgere querela ai carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra: dopo aver raccolto le testimonianze di parenti e conoscenti e di tutto il vicinato, il pm ha chiesto e ottenuto la misura cautelare.
In passato Moroni Fruttidigelso - adepto dell’Io sono l’Eterna essenza - aveva denunciato tutti quelli che si erano permessi di contestare i suoi comportamenti, partendo proprio dai magistrati di Busto Arsizio.
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