FALLIMENTO CARTORAMA
Bancarotta: varesino in manette
Arrestato dalla Finanza a Malpensa l’imprenditore di ritorno dal Sudafrica

C’è un imprenditore cinquantaduenne di Varese dietro il fallimento e l’annessa maxi frode fiscale della Cartorama di Turate, gruppo leader nazionale nel settore del commercio di prodotti di cartoleria e cancelleria.
Ritenuto uno dei principali autori del disegno che, attraverso il sistematico depauperamento del patrimonio aziendale, ha causato il fallimento del gruppo, L.R., residente nella città capoluogo ma di fatto domiciliato nella Repubblica del Sudafrica, è stato arrestato ad aprile, ma la notizia è stata resa di dominio pubblico solo ieri dalla Guardia di finanza di Como.
Sono stati proprio i finanzieri lariani a eseguire l’ordinanza di custodia cautelare all’aeroporto di Malpensa, dove l’uomo era appena sbarcato da un volo proveniente dal Paese africano.
All’imprenditore originario di Varese sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito con una distrazione patrimoniale complessiva pari a circa 27 milioni di euro, che si somma ai sequestri patrimoniali già in precedenza eseguiti per un valore di un milione di euro, disposti per omessi versamenti di imposte.
Secondo gli inquirenti, al termine di complesse operazioni finanziarie il varesino, amministratore di fatto del gruppo poi fallito, insieme ad altri soci avrebbe appesantito di proposito i conti della società con «un debito di 53 milioni di euro».
Allo scopo di incassare determinati premi, sarebbero poi state poste in essere «una serie di operazioni commerciali fittizie per oltre 5 milioni di euro, finalizzate esclusivamente a gonfiare artificiosamente il fatturato del gruppo».
Tra le operazioni che avrebbero aggravato lo stato di salute dell’azienda, «spicca l’acquisizione da parte dello stesso Gruppo Cartorama di una società logistica di proprietà di una compagine di diritto inglese - nella disponibilità di sodali del varesino (ideatore e co-autore delle operazioni) - per un corrispettivo sproporzionato rispetto al valore reale, nonché un massiccio finanziamento ad una società controllata con sede ad Hong Kong, anch’essa riconducibile alla sfera soggettiva del principale indagato», hanno puntualizzato le Fiamme gialle.
La Gdf ha inoltre comunicato che a febbraio il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Como ha disposto la misura cautelare in carcere nei confronti di C.G., 67 anni, di Lomazzo, anch’egli domiciliato in Sudafrica, amministratore di diritto della società fallita, per il quale sarà attivata la procedura di estradizione.
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