PALAZZO LOMBARDIA
Caruso, la cultura: «Rivalutiamo i piccoli borghi»
Neo assessore nella giunta regionale: ecco idee e progetti. Omaggio a Gabriele D’Annunzio

Tutti la cercano, tutti la vogliono. Francesca Caruso è il nuovo assessore alla Cultura della giunta Fontana. Lei ha coraggio, tenacia e tanta voglia di fare bene. All’indomani della promozione, venerdì 10 marzo, per tanti inaspettata, nella squadra che governa la Lombardia confessa le sue emozioni: «La nomina a assessore regionale alla Cultura mi riempie di emozione e di responsabilità. Un settore che mi sta molto a cuore, fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio».
Dagospia l’ha già messa nel mirino, ma lei tira dritto. «In questi anni di impegno politico e amministrativo a livello locale - dice - ho constatato quanto la cultura possa essere un antidoto al disagio sociale e alla dispersione scolastica e veicolo di aggregazione giovanile come pure di rivitalizzazione delle zone più difficili. Per questo ritengo che sia un settore che debba acquisire sempre più centralità anche a livello di investimenti, sia su base nazionale che regionale, sviluppando una progettualità e una visione di lungo termine per creare una connessione tra il patrimonio culturale e artistico materiale e immateriale e le vivaci componenti protagoniste del mondo della cultura».
Un fronte aperto, dunque, e un’occasione per dimostrare quanto la Lombardia sia avanti. Caruso ce la metterà tutta e spiega come: «La cultura è fatta innanzitutto di persone e da loro intendo partire. Sarà necessario valorizzare tutti gli attori del panorama culturale lombardo per sviluppare una visione della cultura aperta e accessibile a tutti anche attraverso gli strumenti digitali».
Non c’è ancora un programma preciso come è normale che sia in questo momento, ma chi mai non si accorgerebbe della poliedricità culturale di una regione come la Lombardia? «Il ricco patrimonio artistico della nostra regione, dai numerosi siti Unesco, ai luoghi religiosi, agli itinerari artistici e naturalistici come i Sacri Monti e i laghi, e le numerose città d’arte tra le quali Bergamo e Brescia che sono capitali della cultura 2023 - sottolinea Caruso - andrà valorizzato sostenendo innanzitutto le istituzioni e imprese culturali già presenti sul territorio, per creare una rete sempre più virtuosa».
Non solo gli obiettivi macro, però. Non esclusivamente le perle che tutti conoscono. «Un’attenzione sempre maggiore credo che andrà rivolta verso i numerosissimi piccoli borghi lombardi, veri custodi delle tradizioni e delle identità locali, che dovranno essere sempre più connessi e oggetto di promozione e investimenti».
Non possono poi mancare i ringraziamenti di rito, già espressi dall’avvocato varesino-gallaratese in fase di presentazione della giunta. E ribaditi adesso che si entra nel vivo del proprio impegno da assessore. «Un caloroso ringraziamento al presidente Attilio Fontana, al mio partito e alla coordinatrice regionale Daniela Santanche per la fiducia accordatami». Non resta che attendere la prova dei fatti.
La delega alla Cultura, soprattutto per il centrodestra, è tema delicato. Meglio andare con cautela. Caruso lo sa. E non ha nessuna intenzione di rimanere scottata.
Questa mattina, domenica 12 marzo, Francesco Caruso ha reso omaggio così, su Facebook, a Gabriele D’Annunzio: «Difendete la Bellezza! È questo il vostro unico officio. Difendete il sogno che è in voi!». Il 12marzo 1863 nasceva a Pescara il “Vate" Gabriele D'Annunzio. A 160 anni dalla nascita ricordiamo questo straordinario e rivoluzionario scrittore, pensatore, poeta e drammaturgo italiano.
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