LONDRA
Caso Epstein: 'Andrea spiò accusatrice', polizia Gb indaga

(ANSA) - LONDRA, 19 OTT - La rinuncia al titolo residuo di
duca di York e all'Ordine della Giarrettiera da parte del
principe Andrea, imposta dal fratello re Carlo a causa delle sue
collusioni con il defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey
Epstein e del riemergere di altri sospetti scandali del passato,
potrebbe non bastare ancora a suggellare il destino da reprobo
della pecora nera della famiglia reale britannica. Lo
evidenziano i media del Regno Unito sulla base di ulteriori
rivelazioni imbarazzanti sul terzogenito 65enne della regina
Elisabetta e del principe Filippo.
L'ultima, spuntata dalle pagine del Mail on Sunday e del
Sunday Telegraph, testate di destra tradizionalmente
filo-monarchiche, fa riferimento a una email scritta dalla
stesso principe di casa Windsor nel 2011 a un addetto stampa di
sua madre per comunicare d'aver incaricato un poliziotto addetto
alla sua scorta di indagare su Virginia Giuffre: una delle
vittime del giro di ragazze abusate sessualmente da Epstein, e
messe a disposizione di amici vip, che accusava il reale di aver
preteso prestazioni sessuali almeno tre volte quando lei aveva
17 anni. Un'accusa che Andrea ha sempre negato: salvo versarle
tuttavia nel 2022 un mega-indennizzo multimilionario per evitare
il rischio di un processo.
La ricostruzione dei giornali sembra escludere che il
funzionario si sia prestato all'attività di 'spionaggio'. Ma fa
comunque ipotizzare un tentativo di abuso di potere da parte del
principe nei confronti di un pubblico ufficiale assegnatogli
dallo Stato nell'ambito dei servizi di scorta dovuti alla
famiglia reale, non certo per condurre investigazioni
d'interesse privato non autorizzate. Di qui la reazione di
Scotland Yard, da cui dipendono questi servizi, che nelle scorse
ore ha annunciato l'apertura di un'indagine preliminare a
scoppio ritardato sull'episodio.
Ennesima tegola sulla reputazione del fratello minore di re
Carlo III, per il quale alcuni tabloid non escludono neppure
l'idea di un futuro autoesilio all'estero. (ANSA).
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