FESTA DELLA LIBERAZIONE
Castellanza, 25 aprile nel ricordo di Mirella Cerini
La sindaca era morta un anno in un municipio dopo le celebrazioni. «Aveva i valori di libertà, giustizia, democrazia come pratica concreta di governo»

È stata una cerimonia del 25 aprile, oggi, venerdì, nel ricordo del sindaco Mirella Cerini a Castellanza. Non poteva essere altrimenti: proprio un anno fa, poco dopo il suo discorso alle celebrazioni della Festa della Liberazione, Mirella Cerini era morta, trovata priva di vita a terra, nel cortile di Palazzo Brambilla, con indosso ancora la fascia tricolore.
Poche ma significative parole in sua memoria - davanti al Monumento ai Caduti e alle associazioni combattentistiche in viale delle Rimembranze - sono state espresse dalla presidente dell’Anpi Ivana Sonna: «Siamo qui dove l’anno scorso ci hai lasciati senza fare ritorno. Ciao, Mirella, riposa in pace».
C’era attesa per il discorso del vicesindaco reggente Cristina Borroni, che con Cerini aveva contribuito fattivamente alla nascita del gruppo politico che ha amministrato la città per quasi un decennio: «Oggi rendiamo anche il dovuto e sentito omaggio a Mirella Cerini: la sua improvvisa scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nella nostra comunità. Ma la vita, come la democrazia, è un cammino che prosegue anche attraverso le difficoltà e i momenti di dolore. Mirella ha incarnato pienamente i principi della Resistenza nella sua azione quotidiana. Come sindaco di Castellanza, ha trasformato i valori di libertà, giustizia, democrazia in pratica concreta di governo, dimostrando che la vera politica nasce dalla capacità di ascoltare e servire la propria comunità con trasparenza e integrità morale». Infine, Borroni ha citato l’eredità lasciata da Cerini: «Il dovere di proseguire il suo impegno civile, trasformando il dolore della perdita in determinazione collettiva».
© Riproduzione Riservata